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“Non esistono risultati impossibili per definizione”: Asja dalla sindrome di Down alla laurea in Scienze motorie

2 Dicembre 2022

Nella sua tesi il ricordo del prof. Giorgio Albertini, IRCCS San Raffaele

Il 3 dicembre ricorre la Giornata internazionale delle persone con disabilità, una giornata che promuove l’uguaglianza in tutti i settori della società, avendo come impegno primario il superamento delle barriere fisiche, cognitive, sensoriali e culturali.

È proprio in virtù di questa giornata che vogliamo raccontare la storia di Asja, una ragazza di 23 anni affetta da sindrome di Down che ha conseguito la laurea in “Scienze Motorie e sportive” e che nella sua tesi ha ricordato e ringraziato il professor Giorgio Albertini, promotore e fondatore del reparto pediatrico dell’IRCCS San Raffaele di Roma, scomparso nel 2017. Senza di lui non avrebbe conquistato questo ulteriore traguardo.

Asja nella sua tesi, dal titolo “Gli effetti dello stress cognitivo e dell’intelligenza emotiva sulla pratica sportiva: regolazione e performance” ha onorato la memoria del professore riportando nei ringraziamenti una sua celebre frase: “Affermerò per tutta la mia vita con estrema forza e convinzione, che ogni ragazzo con una disabilità fisica o mentale che sia, ha tutto il diritto di raggiungere il massimo delle sue possibilità perché non esistono risultati impossibili per definizione”.

Lungo il suo percorso Asja ha avuto la fortuna di incontrare un vero e proprio mentore: questa è una storia di un rapporto che va oltre quello tra medico-paziente, un storia di famiglia e di umanità.   

Asja e i suoi genitori hanno conosciuto il professore quando lei aveva un anno e già da subito ne aveva visto le potenzialità, spronandoli a intraprendere tante attività, primo fra tutti lo sport. Da semplice terapia per la socializzazione e pratica di acquisizione di capacità spazio-temporali nel movimento, lo sport per Asja è diventato una vera è propria passione.

È sempre grazie a lui che Asja può vantare anche la partecipazione ai campionati mondiali FIDS- Federazione Italiana Danza Sportiva, dove è stata convocata dalla Nazionale Italiana. La ginnastica è la sua grande passione ormai da anni: gareggia a livello agonistico con il GAF (Ginnastica Artistica Femminile Regionale) nella categoria dei normodotati, oltre a essere presente nei campionati nazionali con la FISDIR (Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo Relazionali).

 “Un vero e proprio mentore a 360 gradi, aveva un ruolo che andava oltre la sfera medica, lo potevamo tranquillamente definire uno di famiglia, lui anticipava anche le mosse e i pensieri. Ridendo, sorridendo, senza essere mai arrabbiato; sempre con quell’ironia e quella bontà d’animo che gli era propria.” Questo il ricordo che Caterina, la mamma di Asja, ha del prof. Albertini. “A lui dobbiamo la pianificazione di una vita che forse con i nostri paletti mentali avremmo affrontato sicuramente in modo diverso, non ha mai illuso nessuno sulle problematiche dei figli, però, laddove vedeva uno spiraglio, per lui quello spiraglio andava coltivato. Oggi Asja ha 23 anni e anche snon è più in età pediatrica, non appena arriviamo a Roma facciamo sempre una visita al San Raffaele, perché per noi è stata CASA, non per modo di dire: è stata casa veramente”.