News > Oltre i limiti con il progetto multidisciplinare ‘Giochi senza Frontiere’presso le RSA pugliesi del San Raffaele
Un ritorno alla normalità tra entusiasmi e un po’ di sana competizione per gli ospiti delle RSA pugliesi del San Raffaele che hanno preso parte a ‘Giochi senza Frontiere’, il progetto multidisciplinare che si pone l’obiettivo di incrementare la motricità e la socializzazione dei pazienti con attività ricreative mirate a migliorarne la quotidianità. Attraverso percorsi a ostacoli tra i birilli, esercizi sui tappetini di gommapiuma e simulazioni del bowling i pazienti delle strutture del San Raffaele Campi Salentina, Troia e San Nicandro hanno sperimentato nuovi percorsi riabilitativi per superare i propri limiti e riuscire ad affrontare al meglio le difficoltà.
“Le residenze sanitarie per anziani sono tra le realtà che più hanno sofferto le stringenti misure di contrasto e prevenzione del Covid-19: restrizioni che hanno in molti casi compromesso la sfera cognitiva e motoria dei pazienti privati di ogni occasione di distrazione e stimolo: da questa riflessione nasce l’esigenza di reintrodurre progettiche coinvolgano attivamente gli ospiti delle RSA” spiega il Dott. Lasalandra, fisioterapista coordinatore del progetto.
Il programma, che prevedeva due incontri settimanali per una durata complessiva di 3 mesi (giugno – settembre 2022) ha coinvolto un campione di pazienti affetti da patologie neurologiche, respiratorie, cardiache e del disturbo dell’equilibrio lieve-moderato in grado di deambulare autonomamente o con una minima assistenza. Gli altri ospiti hanno comunque assistito alle prove affrontate dai compagni in modo interattivo e con entusiasmo.
“L’andamento delle attività, svolte grazie al supporto dei fisioterapisti e degli educatori delle Strutture, è stato misurato con specifici strumenti per la valutazione in differenti fasi del progetto: prima di iniziare (T0), a sei settimane dall’inizio (T1) e a 12 settimane (T2)” spiega Lasalandra. Periodicamente è stato infatti implementato il livello di difficoltà degli esercizi per testare la capacità motoria dei pazienti e stimolarne la competizione. Infine, durante la giornata di chiusura dei giochi, sono stati tutti gratificati con la consegna di una medaglia: una premiazione che va oltre il gesto simbolico e punta a restituire forza e libertà a chi, fino a ieri, se n’è visto privato.