News > Ottobre rosa, il mese della prevenzione al femminile
La prevenzione si colora di rosa: il mese di ottobre dedicato interamente alla donna con una campagna di sensibilizzazione ad hoc promossa dalla Regione Lazio. L’obiettivo è quello di puntare i riflettori sulla necessità di sottoporsi a determinati esami che possano prevenire alcune patologie tipicamente femminili come il tumore al seno. Ogni anno in Italia una donna su otto viene colpita da questa malattia: dei 46mila nuovi casi che si sono registrati, 4mila riguardano proprio la Regione Lazio.
Tante le iniziative sul territorio: la Capitale illuminerà di rosa il Colosseo e la sede della Regione durante tutte le notti dei finesettimana di ottobre, un segno tangibile e sotto gli occhi di tutti che porrà in evidenza l’importanza della prevenzione.
Ma informare è altrettanto importante quanto prevenire. Quali sono dunque gli organi da tenere sotto controllo, le relative patologie e gli esami da effettuare?
Donne e patologie più comuni
Ovaie
Le ovaie sono gli organi responsabili nella donna della produzione degli ormoni sessuali e delle cellule riproduttive (ovociti). Il tumore alle ovaie, pur non essendo diffuso come quello al seno, riguarda circa una donna ogni 100. Colpisce soprattutto dopo i 60 anni, mentre è piuttosto raro nelle donne giovani al di sotto dei 30 anni. I principali fattori di rischio sono l’età avanzata, una vita fertile lunga (prima mestruazione precoce e menopausa tardiva) e l’assenza di figli.
Collo dell’utero
Il tumore del collo dell’utero (o della cervice uterina) è stato per molto tempo il più frequente nel sesso femminile, associato a un’alta mortalità. Oggi si assiste a una continua diminuzione di incidenza e di mortalità grazie soprattutto all’introduzione di uno strumento estremamente efficace di diagnosi precoce, il Pap-test. Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 3.500 nuovi tumori della cervice, con una media di un caso ogni 10.000 donne. La malattia è legata all’infezione del virus del papilloma (HPV) che si contrae per via sessuale: comportamenti che tendono a limitare le possibilità di infezioni (per esempio l’uso del preservativo e la vaccinazione contro l’HPV per le giovanissime) sono dunque protettivi.
Endometrio
Una delle patologie più comuni dell’endometrio, mucosa che ricopre la cavità interna dell’utero, è l’endometriosi, ovvero una dislocazione extrauterina del tessuto ghiandolare che causa dolore, infiammazione e aderenze tra i tessuti. La patologia ha una prevalenza di circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva e interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire. È spesso sottovalutata e provoca un grave stato di sofferenza psico-fisica nella donna. In Italia, le donne con diagnosi conclamata di endometriosi sono almeno 3 milioni. Per quanto riguarda invece il tumore deIl’endometrio, esso si colloca al sesto posto tra i tumori più frequentemente diagnosticati alle donne e in Italia si parla di oltre 7.700 nuovi casi ogni anno. Colpisce soprattutto le donne anziane, con un picco di incidenza dopo i 60 anni, e presenta tassi d’incidenza in aumento nel mondo occidentale a causa dell’allungamento della vita media e di una alimentazione troppo abbondante.
Seno
Il seno è l’organo che, nelle donne, è maggiormente soggetto a essere colpito dal tumore. Quest’ultimo infatti riguarda una donna su 10 e ogni anno in Italia vengono diagnosticati 37.000 nuovi casi. Sono stati identificati numerosi fattori di rischio, alcuni modificabili, come gli stili di vita, e altri invece non modificabili, come per esempio l’età (la maggior parte di tumori del seno colpisce donne oltre i 40 anni) e fattori genetico-costituzionali. Tra gli stili di vita dannosi si possono citare, per esempio, un’alimentazione ricca di grassi animali e povera di frutta e verdura, il vizio del fumo e una vita particolarmente sedentaria.
Le visite e gli esami da effettuare
Pap-test
Il Pap-test è un esame veloce (dura solo qualche minuto) e poco invasivo che permette di riconoscere le cellule che precedono l’insorgenza di un tumore o di identificare la presenza di un tumore della cervice uterina e del collo dell’utero in fase molto precoce. Il periodo compreso tra i 50 e i 60 anni di età costituisce una fase cruciale per la donna che conclude il proprio periodo fertile con il sopraggiungere della menopausa (in genere attorno ai 50-52 anni). A maggior ragione, dunque, in questa fascia di età il Pap-test deve essere eseguito con cadenza regolare (ogni due-tre anni) poiché presenta il doppio vantaggio di prevenire il tumore della cervice uterina e di tenere sotto controllo la situazione ormonale nel complesso passaggio che porta alla menopausa.
Visita ginecologica
Ogni donna dovrebbe sottoporsi con regolarità e con cadenza annuale a una visita ginecologica anche in assenza di particolari problemi o sintomi. Con questa semplice visita è infatti possibile prevenire molti disturbi legati alla sfera ginecologica. La fascia di età compresa tra i 50 e i 60 anni rappresenta un periodo particolarmente delicato nella vita di una donna poiché l’arrivo della menopausa segna la fine dell’età riproduttiva. Anche dopo i 50 anni l’ecografia è un utile strumento diagnostico e di prevenzione. In particolare l’ecografia pelvica è utile per valutare lo stato degli organi riproduttivi, mentre quella transvaginale serve anche per determinare lo spessore della parete uterina.
Ecografia addominale
L’ecografia addominale è un esame del tutto indolore che permette di valutare forma e dimensioni degli organi interni dell’addome grazie all’utilizzo di particolari onde, gli ultrasuoni. In particolare si possono valutare forma e dimensione dell’ovaio, rilevando eventuali cisti o problemi di tipo anatomico, dell’utero e del fegato (spesso sede di metastasi) ed è possibile inoltre evidenziare l’accumulo di liquido nell’addome che potrebbe indicare la presenza di un tumore. In genere nel corso della visita ginecologica annuale il medico effettua anche un’ecografia.
Visita senologica
La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno da parte di un medico specializzato, è una metodica semplice e indolore che viene effettuata nello studio del medico senza l’ausilio di particolari strumenti. Questo tipo di valutazione da sola non è in genere sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni un po’ sospette e poco chiare. Tra i 50 e i 60 anni la visita del seno deve essere effettuata con regolarità ogni anno. A questa visita dovrà essere affiancata anche la mammografia.
Esami strumentali
Per la diagnosi precoce del tumore del seno le donne dispongono di strumenti molto efficaci primo tra tutti la mammografia, affiancata da altri esami quali, per esempio, l’ecografia e la risonanza magnetica. Rispetto al passato la mortalità è in continua diminuzione e questo è in parte dovuto allo sviluppo di tecniche molto sensibili che permettono di individuare un tumore ancora molto piccolo e quindi più facilmente curabile. Tra i 50 e i 60 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto, di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico ogni anno. In base ai risultati di molti studi clinici, la mammografia risulta essere l’esame più efficace per la diagnosi precoce del tumore del seno dopo i 50 anni.