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“Pet Therapy”, convegno all’ISS.

9 Dicembre 2008

“Aiuto terapeutico” è quasi sempre il cane, in pochi altri casi il gatto o il cavallo, coadiuvati nella loro preziosa, inconsapevole attività da un team di professionisti (medici, veterinari, psicologi, operatori della riabilitazione). Pazienti sono soprattutto i bambini e gli anziani, affetti da disabilità fisiche e mentali. Si tratta della “Pet Therapy”, come viene genericamente chiamata la terapia che prevede l’utilizzo di animali per assistere e migliorare lo stato fisico, sociale, emotivo e cognitivo di particolari pazienti. Questi argomenti sono al centro del corso-convegno (che si chiude oggi) “Terapie e attività assistite in Italia: attualità, prospettive e proposta di linee guida”, organizzato in collaborazione con San Raffaele spa. Nell’ambito del convegno, verrà realizzato un focus sull’esperienza di Viterbo che, grazie alla presenza del Centro di riabilitazione equestre (Cre) di Villa Buon Respiro rappresenta una realtà di eccellenza nell’ambito della riabilitazione equestre e della onoterapia rivolte a giovani affetti da disabilità fisiche, psichiche e sensoriali. A presentare i risultati raggiunti da Villa Buon Respiro la dottoressa Paola Marinaro del Cre che spiega: “Caratteristica dell’attività della struttura è una modalità di confronto interdisciplinare che coinvolge, ognuno secondo le proprie competenze, tutti gli operatori che lavorano con il paziente, mettendo al centro sempre il paziente stesso”. La particolarità del Cre di Villa Buon Respiro è rappresentata dalla filosofia dell’integrazione sociale che anima il metodo di lavoro degli operatori: attraverso lo sport e l’equitazione la persona disabile viene incoraggiata a non isolarsi e a misurarsi con le proprie capacità. Il Cre, diretto dalla dottoressa Daniela Zoppi, è aperto anche a ragazzi esterni alla struttura e privi di qualsiasi handicap: qui i ragazzi disabili praticano l’equitazione fianco a fianco con i loro coetanei normodotati, condividendo con loro la passione per lo sport e per i cavalli, così come l’impegno agonistico che li ha portati in tutta Italia per presentare l’ormai celebre Carosello.

Fonte: Corriere di Viterbo