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Progetto Attività di Cucina: gli ospiti del San Raffaele Montecompatri “cuochi per un giorno”

19 Aprile 2018

Avviato il laboratorio che mira al recupero o all’acquisizione di una maggiore autonomia funzionale

Non una mera necessità biologica ma un elemento fondamentale che influenza molti aspetti della nostra vita: l’alimentazione è correlata con emozioni, sensazioni e stati d’animo che spaziano dall’appagamento mentale alla vita di relazione.

Proprio in questa chiave nasce il concetto di “cucinoterapia” o Cooking Therapy, utilizzata ad esempio per combattere ansia, depressione, solitudine o stress: «le mansioni che si svolgono all’interno di una cucina, oltre ad essere attività espressive e creative, permettono il recupero o l’acquisizione di una maggiore autonomia funzionale», spiega la Dott.ssa Natalia Lucia, responsabile, insieme alla Dott.ssa Marzia Ruggi, al Dott. Gerland Lo Cascio e alla Dott.ssa Maria Pietropaolo, del progetto “Attività di Cucina” avviato il 28 marzo 2018 presso il San Raffaele Montecompatri.

Il laboratorio, che coinvolge i pazienti del Reparto di Psichiatria, dell’RSA e dell’Hospice, «è un momento in cui gli ospiti possono accrescere la propria autostima, la propria capacità di apprendimento e il senso di autoefficacia – continua la Dott.ssa Lucia – e punta a sviluppare tre livelli di competenze: culinarie in senso stretto, capacità individuali e competenze relazionali e organizzative».

Un progetto, spiega l’équipe riabilitativa, nato in primis proprio dal desiderio espresso da molti degli ospiti di recuperare un’occupazione così familiare e così profondamente radicata nella quotidianità domestica della loro vita. L’atmosfera di gioiosa collaborazione venutasi immediatamente a creare ha confermato l’efficacia di un’esperienza descritta dai degenti come “creativa, entusiasmante, distensiva ed educativa”, che ha favorito la socializzazione e l’interazione. Presenti anche la nutrizionista e un cuoco per supervisionare il progetto e indirizzare i partecipanti. Ognuno con le proprie risorse e secondo le proprie possibilità, tutti insieme come una squadra per far ricorso alla memoria personale e offrire i propri consigli culinari e suggerimenti.