News > Progetto MERIT: la fabbrica dei tessuti
L’ingegneria del tessuto muscolare, una tecnologia emergente che offre promettenti soluzioni per la cura, la sostituzione o la rigenerazione del muscolo scheletrico nel caso di perdita muscolare conseguente a trauma o a condizioni patologiche, casi in cui non esiste ad oggi una valida soluzione terapeutica.
Un settore delle biotecnologie che rivoluzionerà la biomedicina, aprendo la strada a nuove possibilità di cura e a una migliore qualità della vita dei pazienti. Una vera e propria “fabbrica dei tessuti” quella che sta al centro del Progetto MERIT (Modelli innovativi di riparazione e rigenerazione di tessuti in traumi ortopedici) portato avanti dalla Fondazione San Raffaele, che si propone di studiare modelli innovativi di rigenerazione e riparazione per applicazioni in medicina rigenerativa e ingegneria tissutale.
«La medicina rigenerativa», spiega la dott.ssa Laura Teodori, responsabile scientifico del progetto per il San Raffaele e dirigente di ricerca dell’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) «ha appunto tra i suoi obiettivi la ricostruzione dei tessuti (tissue factory) e di organi irrimediabilmente danneggiati da malattie, traumi o dal “semplice” invecchiamento, offrendo una nuova filosofia di approccio alla malattia: la rigenerazione biologica da parte del corpo del paziente, del tessuto/organo deteriorato, anziché la sua sostituzione con una protesi o un trapianto».
«Il nostro approccio originale», continua, «è stato quello di utilizzare la matrice extracellulare nativa (cioè naturale, non sintetica) come nicchia appropriata per il reclutamento e il differenziamento di cellule staminali in caso di ricostruzione e rimodellamento del muscolo».
In questo progetto la Fondazione collabora con due gruppi eccellenti nel campo della medicina rigenerativa, il McGowan Institute for Regenerative Medicine della Pitsburgh University e il Translational Centre for Regenerative Medicine, Leipzig Universität.