News > Promozione di una “cultura” della farmacovigilanza tra nuove prospettive normative e fitoterapia
In quanto a farmacovigilanza in Italia in questi anni sono stati raggiunti risultanti importanti e promettenti, anche se bisogna ancora rimboccarsi molto le maniche per promuovere una vera e propria “cultura” scientifica.
È questa una delle evidenze emerse durante il convegno tenutosi lo scorso 15 maggio in via di Val Cannuta “Farmaci, dispositivi medici, prodotti naturali: la sicurezza al servizio del paziente”.
Un incontro, organizzato dalla D.ssa Rita Salotti dell’IRCCS San Raffaele, dall’alto valore formativo e scientifico con un obiettivo fondamentale: rendersi partecipi del processo di promozione di una “cultura della farmacovigilanza”, irrobustendo le procedure di segnalazione delle reazioni avverse e creando un database di informazioni condiviso su più livelli istituzionali.
«Argomento di estrema importanza – ha spiegato il Prof. Massimo Fini, Direttore Scientifico dell’IRCCS San Raffaele – in Italia abbiamo bisogno di una cultura della farmacovigilanza: tema che spesso non viene opportunamente esplorato nell’ambito di convegni medici, per l’ostracismo della stessa categoria medica, che mal volentieri accetta di vedere messe in discussione le proprie prescrizioni».
L’incontro è apparso di stringente attualità specie alla luce del recentissimo recepimento da parte del Ministero della Salute della direttiva europea 2010/84/UE.
«Una disposizione – ha spiegato il Prof. Enrico Garaci, Rettore dell’Università San Raffaele – che irrobustirà ulteriormente il sistema di segnalazioni delle reazioni avverse e che per la prima volta rende i “pazienti/cittadini” partecipi di questa procedura, che diventano così soggetti attivi e non più passivi».
Compito, quello del paziente, che senz’altro va ad aggiungersi alla già sinergica azione degli altri attori in campo: tra questi ad esempio l’IRCCS San Raffaele e l’Università Telematica che, coma ha confermato Garaci «lavorano ogni giorno per migliorare le procedure di segnalazione e per promuovere un’accurata formazione degli operatori».
Diversi relatori di calibro internazionale hanno messo a fuoco il mondo della farmacologia, illustrando procedure, obiettivi e prospettive in materia di segnalazione delle reazioni avverse. Tra questi il Prof. Luca Pani, Direttore Generale dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), e il Prof. Guido Rasi, Responsabile EMA (Agenzia Europea per i Medicinali).
«Dall’incertezza della previsione alla robustezza del monitoraggio», è questa la linea guida regina dell’azione dell’EMA. A spiegarlo Guido Rasi, che ha illustrato in maniera approfondita mission e risultati dell’agenzia: dall’importanza del monitoraggio post marketing sulla safety e soprattutto della necessità di abbandonare un modello “predittivo”, cosiddetto blockbuster, in favore di uno basato appunto sul monitoraggio».
«Il bisogno condiviso e ormai non più trascurabile dell’istituzione di un database, la riduzione al minimo e la previsione dei rischi, il ruolo dei pazienti e prospettive future nell’azione dell’AIFA». Di questo e molto altro ha parlato Luca Pani, Direttore Generale dell’agenzia. «In quanto a farmacovigilanza – ha spiegato il DG – non c’è una vera a propria “cultura” e bisogna ancora rimboccarsi molto le maniche. Dal canto suo, l’AIFA, anche alla luce delle indicazioni europee, sta notevolmente irrobustendo la fase di analisi con l’obiettivo di scambiare informazioni utili e condivisibili».
Scoprire, valutare comprendere per poi prevenire. La farmacovigilanza è un compito a cui ormai sono chiamati a rispondere non più soltanto le istituzioni, ma anche e soprattutto medici e pazienti/cittadini. “Safety” è la parola chiave: la sicurezza prima di tutto, ancora prima dell’efficacia. Questa la mission di coloro che ogni giorno hanno il compito di garantire nelle nostre farmacie prodotti sicuri, oltre che efficaci.