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Protesi dell’anca, al San Raffaele Cassino un incontro di formazione per scoprire tutti i segreti della riabilitazione

22 Maggio 2006

Qual è il profilo clinico del paziente candidato alla protesi d’anca? Di quali strumenti ci si può avvalere per definire la diagnosi? Dopo l’intervento chirurgico, cosa bisogna fare? Chi segue questi pazienti e come? Di tutto questo si è parlato nel 4° incontro del Corso di Aggiornamento in Riabilitazione, promosso dal Prof. Alberto Freddi presso il San Raffaele di Cassino e seguito da un uditorio attento e numeroso. Ad aprire i lavori è stato il Prof. F. Fargnoli, Direttore dell’U.O. di Ortopedia dell’Ospedale di Cassino, che ha ripercorso i possibili momenti causali della patologia, ne ha descrivendone sintomi e tecniche di terapia chirurgica. Il Dr. M. Giometto ha poi illustrato le caratteristiche dell’esame radiologico, evidenziando i segni distintivi che caratterizzano il progressivo avanzamento dell’artrosi dell’anca, dalle fasi iniziali sino a quelle più conclamate.
Dopo l’intervento, com’è noto, il paziente deve praticare idonei trattamenti riabilitativi: di questi hanno parlato il Dr. M. Carello (del San raffaele di Cassino) che ha illustrato le caratteristiche del progetto riabilitativo personalizzato per il paziente con artroprotesi d’anca ed il Fisioterapista S. Ferraiolo (sempre del San Raffaele di Cassino), che ha trattato i più aggiornati programmi terapeutici che vengono adottati sia in palestra che in acqua.
Un intervento di grande interesse è stato quello dell’Ing. Manuela Galli, che opera presso il Politecnico di Milano e intrattiene uno stretto rapporto di collaborazione con il Laboratorio dello Studio del Movimento dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma (Diretto dal Prof. Giorgio Albertini). L’ing. Galli ha approfondito (insieme al T.d.R. N. Tenore) le caratteristiche della “gait analysis” ovvero di una strumentazione complessa che consente di analizzare e di quantificare gli aspetti  dinamici e cinematici del cammino. I lavori si sono conclusi con l’interessante relazione del Prof. Mascio su possibilità e i vantaggi del trattamento riabilitativo in acqua (idrochinesiterapia) e del Dr. M. Fargnoli, che si è soffermato in un’accurata analisi critica dei benefici ottenibili attraverso la somministrazione di cure fisiche (ultrasonoterapia, elettroterapia, tecarterapia, magnetoterapia, ecc.).
Come sempre la riunione è terminata con un “audit clinico” durante il quale è stato proposto un caso. L’analisi di alcuni momenti di criticità lungo il percorso assistenziale, in modo da identificare ed evitare per il futuro alcuni errori emblematici. Il prossimo appuntamento (il 5°) è fissato per martedì 23 maggio ed è dedicato al Trattamento delle turbe della deglutizione. “Si tratta, ci ha detto il Prof. Freddi, di un tema troppo spesso trascurato, che richiede competenze assai raffinate e che, per questo, richiede un necessario momento formativo e di aggiornamento”. All’appuntamento sarà presente, fra gli altri, anche il Prof. G. Fatati, segretario nazionale dell’ADI (associazione italiana di dietologia e nutrizione clinica).