Le parole del consigliere alla Presidenza della Repubblica del Camerun in visita presso la struttura dei Colli Albani.
Monte Compatri: “Una struttura d’eccellenza e all’avanguardia. Un modello assistenziale e gestionale da esportare al di là dello stivale.”
 

«Un modello assistenziale e gestionale da esportare al di là dello stivale. La qualità in sanità». Si è espresso in questi termini Mr Ali Adji, consigliere alla Presidenza della Repubblica del Camerun, dopo una visita alla struttura di Monte Compatri, la casa di cura dei Colli Albani riportata alla luce lo scorso febbraio dal San Raffeele S.p.A dopo anni di inattività.

Mr Adji, in Italia per impegni istituzionali, accompagnato dal primo cittadino del comune monticiano, Marco De Carolis, e dalla dirigenza della struttura, ha voluto far visita lunedì 10 settembre ad una sua amica, la sig.ra Paola Marras, ospite della RSA di Monte Compatri. «Parole forti quelle di Mr Adji. Parole che ci spronano a fare sempre meglio», sottolinea Roberto Ciceroni, Direttore Operativo del San Raffaele, «a garantire servizi sempre migliori ad un sistema sanitario che vive un momento particolarmente delicato».

Il consigliere della repubblica africana ha, tra le altre cose, anticipato ai presenti l’arrivo di un invito ufficiale in Camerun al fine di poter valutare e attenzionare una eventuale futura collaborazione con il San Raffaele per lo sviluppo di avanzati progetti di ricerca finalizzati alla elaborazione di nuovi metodi di analisi e cura secondo i più moderni criteri proposti dalla comunità scientifica.