Onoterapia: la riabiltazione con l’asino

L’onoterapia al San Raffaele Viterbo si pratica fin dal 2005: in quell’anno il Centro di Riabilitazione Equestre ha avviato, con la collaborazione della Dr.ssa Patrizia Reinger dell’Istituto Fatebenefratelli di Genzano di Roma, un progetto sperimentale di riabilitazione con l’asino (onoterapia), simpatico e generoso equino provvisto di grandi potenzialità comunicative e di altrettanto ottime doti quali affettuosità, curiosità stimolante, ricerca di interazione, che è stato proposto ai nostri pazienti.

Il progetto nasceva dell’esigenza di offrire una nuova attività riabilitativa a quei pazienti del San Raffaele Viterbo che presentavano difficoltà di relazione, attenzione, aggressività ed eccitabilità e che causa della loro patologia non potevano lavorare con il cavallo. Grazie ai risultati positivi che sono stati registrati, oggi l’onoterapia è regolarmente a disposizione dei pazienti e inserita in molti progetti riabilitativi.

Finalità

Come l’intervento riabilitativo con il cavallo, anche quello con l’asino, seppur attraverso un percorso diverso, è finalizzato al recupero e/o allo sviluppo di:

capacità di relazione interpersonali semplici e complesse che implicano al loro interno motivazione, apertura all’esperienza e controllo delle funzioni emozionali;
competenze tecniche riguardanti le funzioni della memoria, psicomotorie, cognitive, linguistiche, muscolari.

Sulla base dell’esperienza passata si è potuto verificare come l’onoterapia sia indicata per i pazienti con un eccessivo discontrollo degli impulsi a prescindere dalla gravità del deficit cognitivo o motorio. In questi casi costituisce la terapia assistita di elezione così come nei pazienti con gravi deficit sensoriali o grosse difficoltà affettivo relazionali. Infatti si rivolge a una utenza che spesso esprime un disagio o un malessere sul piano dell’adattamento, della socializzazione, del comportamento, dell’affettività. I pazienti affetti da disturbi che coinvolgono la sfera affettiva e relazionale sono quelli che più possono avvantaggiarsi di un lavoro con gli asini che, per loro natura, richiedono il contatto e sono empatici, caratteristiche che rendono più facile una interazione affettiva facilitando il recupero della comunicazione spontanea.

Il percorso

L’onoterapia prevede un percorso costituito da alcuni steps:

  • Avvicinamento e contatto: si inizia con un lavoro individuale incentrato prettamente sul contatto con l’animale e l’operatore;
  • Interazione con l’asino: si inseriscono gradualmente anche semplici esercizi che insegnano al paziente la gestione dell’asino (pulizia, conduzione con la lunghina, ecc);
  • Capacità di ottenere risposta alle proprie richieste: si propongono infine giochi collettivi, percorsi di vario tipo e difficoltà con barriere a terra, birilli, ostacolini, conduzione con le redini lunghe. A questo punto si lavora in gruppo per allargare il rapporto a tre anche a pari ed operatori.

Tanto Il lavoro con il cavallo quanto quello con l’asino permettono di raggiungere obiettivi analoghi con persone che manifestano fragilità diverse: qualunque intervento riabilitativo infatti tende al conseguimento della massima autonomia sociale e personale possibile, al miglioramento della propria autostima, al potenziamento della comunicazione e del contatto con l’altro da sé.

Strutture