Unità Spinale

L’Unità Spinale (US), del San Raffaele di Sulmona, accreditata con il Sistema Sanitario Regionale, si occupa di soggetti con lesioni midollari di natura traumatica o conseguenti a malattie di attinenza medica. Le conseguenze che derivano da lesioni midollari possono comportare una condizione invalidante assai complessa: il paziente che subisce traumi di questo tipo ha perciò necessità di un supporto assistenziale adeguato. In questo campo l’US del San Raffaele Sulmona rappresenta una delle poche realtà in Italia in grado di fornire un’assistenza riabilitativa specializzata.

L’US può contare su di una struttura organizzativa professionale multidisciplinare che ha come obiettivo ultimo la rieducazione in piedi del paziente spinale.

L’attività clinico riabilitativa copre tutti gli aspetti della disabilità, coinvolgendo le funzioni neuromotorie, respiratorie, vescico – sfinteriche.

Grande importanza viene data anche all‘aspetto psicologico e sociale dell’individuo: l’US rappresenta un punto di riferimento permanente sia per le persone con lesione midollare sia per le loro famiglie nel percorso che porta al totale reinserimento sociale e lavorativo del paziente mieloleso.

Tra le iniziative volte al pieno inserimento sociale

Progetto Sport Disabili

Il San Raffaele Sulmona, in collaborazione con il Comitato Paraolimpico Italiano (CIP), ha realizzato il progetto “Sport Disabili” finalizzato a dare la possibilità ai pazienti diversamente abili di praticare una regolare attività sportiva.

L’attività sportiva viene considerata come parte integrante del programma riabilitativo e quindi viene coordinata direttamente dal responsabile dell’Unità Spinale.

I pazienti dell’US del San Raffaele Sulmona partecipano a lezioni impartite da istruttori e tecnici affiliati al CIP in strutture idonee allo svolgimento dell’attività sportiva.

Lo sport aiuta i pazienti disabili soprattutto da un punto di vista psicologico (motivazione, morale, disciplina) e sociale (frequenza di centri sportivi anche dopo il ricovero) sia da un punto di vista fisico consentendo, ad esempio, un maggior controllo del tronco e apportanto benefici da un punto di vista cardio-circolatorio.

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Transitional Living (Appartamenti pre-dimissioni)

Considerato che la persona con lesione midollare possiede peculiari esigenze connesse all’adattamento alla nuova condizione di vita all’interno delle mura domestiche successivamente alla dimissione, l’Unità Spinale del San Raffaele Sulmona ha dato vita al progetto “Transitional Living”.

L’obiettivo è mettere a disposizione dei pazienti degli spazi abitativi dove sia possibile verificare le abilità raggiunte dopo il ciclo riabilitativo, prima del rientro nel loro domicilio e specificatamente per creare protocolli personalizzati, che consentano di replicare, presso le mura domestiche e/o negli spazi lavorativi, le condizioni ottimali al fine di limitare il più possibile il disagio della dimissione.
All’interno del San Raffaele Sulmona sono stati realizzati: uno spazio abitativo di circa 70 mq per i pazienti affetti da paraplegia un appartamento di circa 80 mq per accogliere i pazienti tetraplegici.

Quest’ultimo presenta al suo interno un posto letto riservato ai caregivers che nei pazienti tetraplegici dovranno essere necessariamente presenti nella vita del paziente stesso.

Questi spazi sono stati progettati per:

consentire un passaggio graduale del paziente dall’ambiente protetto e ad alta assistenza della struttura sanitaria a quello più autonomo della quotidianità domestica
offrire sia ai pazienti che ai loro familiari la possibilità di sperimentare le problematiche legate al “vivere in un appartamento” prima del rientro definitivo al proprio domicilio
riprodurre l’ambiente domestico offrendo soluzioni in grado di aumentare l’autonomia del paziente.
Il Progetto prevede una specifica attività di consulenza finalizzata all’elaborazione di uno studio-progetto di adattamento al domicilio con l’indicazione degli eventuali lavori edili da eseguire, delle attrezzare, degli gli spazi e degli apparati di automazione domestica ritenuti necessari.

Tutte le soluzioni proposte sono facilmente ricreabili a casa propria.

 

Avviamento alla guida per le diverse condizioni di disabilità

Il Progetto “Patente no-limit” prevede per i pazienti dell’Unità Spinale la possibilità di conseguire la patente speciale per disabili durante il periodo di ricovero mediante attività specifiche di avviamento alla guida sulla base delle diverse condizioni di disabilità. I pazienti vengono infatti seguiti nell’arco di tutto il percorso offendo il necessario supporto dall’avvio delle pratiche burocratiche fino al conseguimento dell’attestato abilitante alla guida.

In particolare il Progetto prevede:

supporto nella scelta dei diversi adattamenti alla guida;
frequenza in struttura del corso teorico per il rilascio della patente “B speciale”;
organizzazione di sessioni di incontri dedicati alla prevenzione degli incidenti stradali con la partecipazione delle forze dell’ordine;
prove di guida con un istruttore qualificato;
Assistenza all’esame presso la competente Motorizzazione Civile.

 

Principali patologie trattate

Esiti di lesioni midollari in età adulta
Tetraplegie
Paraplegie
Spasticità

Attività di riabilitazione

Rieducazione della funzione neuromotoria con particolare riguardo alla coordinazione sovralesionale, rinforzo della muscolatura residua, addestramento al cammino con e senza ausili, elettrostimolazione funzionale (FES), biofeedback EMG e elettroencefalografia.
Idroterapia dotata di tre vasche (una per pazienti incontinenti), a diversa profondità con idromassaggio dorso/lombare e nuoto contro corrente.
Valutazione del consumo d’ossigeno (VO2Max), e rieducazione della funzionalità respiratoria
Diagnostica neuro-urologica e riabilitazione della funzione vescica-sfinterica (urodinamica)
Trattamento della spasticità
Terapia con onde d’urto (SWT), per il trattamento delle paraosteopatie neurologiche (POAN)
Valutazione e trattamento degli aspetti neuropsicologici e sociali
Terapia occupazionale. Valutazione della funzionalità sessuale e riproduttiva
Riabilitazione robotica. L’esoscheletro “Ekso” permette di recuperare la stazione eretta e la deambulazione ai pazienti che lo utilizzano, in particolare in soggetti paraplegici. Questo è possibile attraverso sensori in grado di rilevare, in tempo reale, lo spostamento del peso corporeo e quindi i propositi dell’utente. Calcola e compie i movimenti corrispondenti al passo attivando dei motori alimentati a batteria. Il dispositivo si indossa con estrema facilità e viene gestito attraverso l’impostazione dei programmi di cammino e l’utilizzo di bastoni canadesi coordinando i movimenti delle mani.

Strutture