News > “Sono una rana ma rappresento la tua voce”
Un cavallo marino che si muove tra le onde, una rana che saltella, un palloncino colorato, un clown. Non sono i personaggi di un cartone animato, ma alcuni degli strumenti utilizzati da Speeche Viewer uno dei più avanzati programmi software in grado di rieducare e riabilitare i pazienti che si sottopongono alla Terapia del Linguaggio. A utilizzarlo con succeso è il Day Hospital neurologico dell’IRCCS San Raffaele. Ne abbiamo parlato con il Professor Salvatore Giaquinto, Direttore del Dipartimento di Riabilitazione neurologica, motoria e sensoriale della struttura.
“Lo Speech Viewer” spiega il professore, “è una vera e propria terapia computerizzata dell’articolazione vocale. I suoi vantaggi risiedono, oltre che nel favore che essa riscuote fra i pazienti e nella possibilità di ottimizzare il lavoro con un minimo di assistenza da parte del logopedista. Un programma che raccoglie la voce del paziente (con problemi della corteccia o articolatori a livello di del logopedista che può seguire più soggetti contemporaneamente, nel fatto che il pc permette di quantificare le prove“.
In altre parole?
“Il programma è in grado di misurare le caratteristiche in Hertz della voce, la durata degli esercizi e la loro più o meno corretta esecuzione. In questo modo si possono calcolare i miglioramenti e individuare più facilmente le aree problematiche dell’articolazione del linguaggio”.
Ci può fare qualche esempio di come funziona il programma?
“Il software è talmente ricco che non è possibile enumerare tutte le sue potenzialità. Ma diciamo che, ad esempio, in pazienti con problemi di articolazione a livello di laringe, è in grado di captare il suono emesso e di mostrare un’immagine che si muove in proporzione al suono emesso”.
Cioè più lungo è il suono, più intenso è il volume, più la rana salta in alto?
“Esatto. Le immagini rappresentanto visivamente una proprietà (quella che il logopedista decide sia necessario esercitare in un determinato paziente) della voce, delle parole e perfino delle inflessioni dialettali”.