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Stato vegetativo: il gruppo UNAI del SR Cassino pubblica uno special issue sulla rivista Current Pharmaceutical Design

16 Luglio 2014

Disorder of consciousness: neurobiology and treatment”: questo il titolo dello special issue pubblicato sulla rivista scientifica Current Pharmaceutical Design dedicato allo Stato Vegetativo ed editato dalla Dott.ssa Francesca Pistoia, ricercatrice del gruppo UNAI (Unità di Neuroriabilitazione ad Alta Intensità) del San Raffaele Cassino, che ospita pazienti con gravi lesioni cerebrali in coma, in stato vegetativo o di minima coscienza.

Lo special issue è costituito da diversi articoli, che affrontano tematiche legate all’aspetto farmacologico del trattamento dei pazienti affetti da Stato Vegetativo, e riassume tutti i lavori in corso e completati che hanno caratterizzato l’attività scientifica del gruppo di Cassino, diretto dal Dott. Marco Sarà. Il lavoro portato avanti ha prodotto una serie di risultati a forte contenuto traslazionale già a partire dalla rivisitazione della sindrome in sé.

«Ad esempio in “Silencing the brain may be better than stimulating it”», spiega il Dott. Sarà, «un articolo dello Special issue, abbiamo seguito una logica che viene sia da un approccio teorico al problema che da alcune evidenze sperimentali. Lo studio dimostra che in certi pazienti quando si “silenzia” il midollo spinale si rimodulano in senso inibitorio le informazioni trasmesse al cervello e il paziente mostra dei miglioramenti».

«Cominciammo a raccogliere i primi risultati nel 2005», prosegue, «dopo il risveglio di un paziente provocato “dall’addormentamento” del suo midollo spinale. Se infatti ad un cervello con capacità di elaborazione ridotte arrivano gli stessi stimoli/percezioni di una persona cosciente con un cervello sano è probabile che vada in overflooding informativo, cioè un eccesso di informazioni in quantità senza modulazione in qualità».

Ad oggi sono 12 i pazienti che hanno recuperato in modo significativo grazie a questa tecnica di “somministrazione intratecale di baclofene”, un principio attivo farmacologico miorilassante. Non si tratta di una cura universale, ma di una cura comunque efficace in un sottogruppo di pazienti (corrispondente circa all’8-10% del totale) con midollo intatto e che mostrano segni di ipereccitabilità.