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Sulla Rivista Italiana di Cure Palliative due articoli dall’Hospice di Rocca di Papa

10 Dicembre 2007

Pubblicati sulla “Rivista Italiana di Cure Palliative” due articoli a firma del prof. Vito Ascoli Marchetti e della dr.ssa Maria Silvaroli, rispettivamente Coordinatore e Primario dell’Hospice del San Raffaele Rocca di Papa. Il primo articolo verte sul tema “Indice di Karnofsky. Vie di introduzione dei farmaci e nutrizione-idratazione”. Il Karnofsky è un indice di performance che serve a valutare la gravità dello stato clinico e le necessità assistenziali dei pazienti oncologici.  L’indice parte da uno stato di assenza di sintomi e segni evidenti di malattia, a cui è assegnato il codice 100. Poi, di dieci in dieci, i valori diminuiscono perché rappresentano gli stati intermedi dell’avanzamento della malattia,  fino ad arrivare al decesso, contrassegnato dallo 0. Il secondo articolo, firmato anche dalla dr.ssa Maria Stefania Lo Basso, medico presso l’Hospice San Raffaele Rocca di Papa e dalla dr.ssa Annalisa Alesii, ricercatrice presso l’IRCCS San Raffaele Pisana, tratta invece  del “Triage in Cure Palliative: gestire le liste di attesa per migliorare la qualità del servizio”. “Abbiamo voluto utilizzare il triage del Pronto soccorso – spiega la dr.ssa Silvaroli –   contrassegnando con i quattro colori rosso, giallo, verde e bianco la gravità della malattia e l’urgenza della presa in carico del paziente. Fino ad oggi infatti questa avveniva sulla sola base della richiesta dei familiari e delle liste d’attesa. Un metodo – commenta – che non ci consentiva di considerare la situazione globale del paziente e i fattori bio-psico-sociali che contribuiscono a determinare l’effettiva urgenza dell’intervento da parte nostra. Per ricavare specifici punteggi per ciascun utente, abbiamo perciò elaborato un questionario di 17 domande, suddivise in cinque classi, rispettivamente relative all’autosufficienza del paziente, allo status socio-familiare, al dolore, al disagio psico-sociale e alla terapia complessa. Il questionario è stato finora somministrato a 80 persone dalla psicologa e dal personale specializzato. I risultati ci hanno consentito di misurare compiutamente e velocemente il grado di urgenza della presa in carico dei singoli pazienti”.