News > Tensione, stress e mal di schiena
Un problema posturale è spesso visibile ad occhio nudo. Ma in tutti i casi sarebbe opportuno andare a stabilirne le cause. Di certo una postura scorretta può far insorgere problemi alle cervicali, dolore alle spalle, lombalgie. Ma sarà tutta colpa solo del nostro corpo? No. In molti casi infatti sono i problemi, l’ansia, lo stress mal gestito e in generale un disequilibrio dell’aspetto emotivo a causare forti dolori. E’ quello che spiega il professor Salvatore Giaquinto, primario del Dipartimento di Riabilitazione dell’IRCCS San Raffaele Pisana di Roma.
Professor Giaquinto, come funziona la nostra colonna vertebrale, cosa succede quando abbiamo una postura scorretta?
“La biomeccanica della postura è un meraviglioso congegno, perfezionatosi nel corso dell’evoluzione, sin da quando lo sviluppo della muscolatura glutea ha permesso all’homo erectus di porsi in vantaggiosa posizione verticale. C’è un antico detto cinese che dice “l’uomo è come una canna di bambù, forte ed elastica insieme, che riesce a piegarsi molto con qualsiasi vento senza rompersi mai”. Le curvature della colonna vertebrale permettono infatti piccoli movimenti che rendono possibile l’adattamento della colonna a precisi aggiustamenti posturali. Inoltre, la colonna è formata dalla sovrapposizione di vertebre che sono cave al centro. Ne risulta un tubo, che è molto più resistente di una colonna piena.
Tuttavia spesso non riusciamo ad adottare posizioni corrette, e quando i muscoli in tensione restano nella stessa posizione per un tempo prolungato ecco qui che la nostra equilibrio posturale si destabilizza, e si traduce in un dolore più o meno intenso e diversamente localizzato a seconda dei casi. Conoscere bene l’anatomia della colonna vertebrale può essere utile nell’analisi del sintomo fisico e per risolvere i problemi legati alla postura, ma ci sono anche altri importanti fattori da tenere in considerazione.
Lo stress, ad esempio, quanto può incidere sul mal di schiena?
In molti casi il sintomo può nascondere dei problemi psicologici e l’attenzione non va quindi concentrata tutta sul corpo, soprattutto quando dagli esami strumentali (Elettromiografie e Risonanze Magnetiche), pur in presenza di un forte mal di schiena, non si evidenziano particolari risultati negativi.
Nelle persone affette da dolore somatico e da mal di schiena, infatti, si è evidenziata anche una diretta correlazione tra l’insorgere del dolore e particolari condizioni di stress psicosociale o di conflitto interiore. La tensione e lo stress, dunque, possono colpire direttamente la colonna.
Come si fa a capire che il dolore è causato da un malessere psico-fisico?
Uno dei punti critici dove si concentrano le violente emozioni è il tratto lombare: Molti studenti, ad esempio, riportano un forte mal di schiena dopo aver sostenuto un esame difficile, descrivendo il dolore come una bastonata. Ma si pensi anche alla cosiddetta croce del collo, dove l’asse verticale del tratto cervicale interseca la linea orizzontale fra le due spalle. Da qui parte quel complesso muscolo-tendineo-neuro-vascolare da cui ha origine la cefalea muscolo-tensiva. Mi ricordo quando nel film “Il Deserto Rosso” Monica Vitti diceva “mi fanno male i capelli!”, la gente in sala rideva a torto, perché probabilmente lo stress emotivo era scaricato sul cuoio capelluto.
Un esempio lampante che dimostra il rapporto fra emozioni e postura è il cosiddetto “arco di Charcot”, che identifica la posizione assunta come sintomo della crisi isterica: il corpo in piena iper-estensione, appoggiato, sul piano orizzontale, solo sulla nuca e sui talloni. Questa fenomenologia non esiste più con l’evoluzione generale della cultura negli ultimi 100 anni. Si è trasformata, diciamo in compenso, negli attacchi di panico.
Quale tipo di approccio è necessario adottare in questi casi?
In ogni caso è opportuno effettuare i dovuti esami diagnostici, che vanno eseguiti sotto la guida dello specialista che gestisce il caso nella sua globalità. L’importante è non focalizzare l’attenzione solo sugli aspetti clinici del problema, optando per una valutazione anche psicologica che tenga conto, ad esempio, delle caratteristiche di personalità della persona, che possono recitare un ruolo importante nel determinare l’origine e la percezione del dolore.
S.Pi.