News > TIROIDE: LE PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI, I SINTOMI E I FATTORI DI RISCHIO
Regola il nostro metabolismo e permette la trasformazione delle sostanze alimentari in energia. La tiroide è la ghiandola più importante del nostro corpo, ad essa è deputata la produzione di due ormoni, la tirossina e la tri-iodo-tironina, che agiscono sulla velocità del metabolismo nonchè sulla crescita e lo sviluppo. La tiroide secerne anche un terzo ormone la calcitonina, che regola la concentrazione di calcio nel sangue.
LO IODIO
Lo iodio è un componente essenziale per la produzione di questi ormoni e una sua eventuale carenza determina un malfunzionamento della ghiandola: è perciò importante che questo sia presente in quantità adeguata nella nostra alimentazione.
LE PRINCIPALI PATOLOGIE
IPOTIROIDISMO
L’ipotiroidismo è una scarsa produzione dei suddetti ormoni che determina una riduzione di tutti i processi metabolici. Quando si manifesta in età adulta, porta alla riduzione di tutte le funzioni dell’organismo e a sintomi quali aumento di peso, stanchezza, astenia, depressione, stipsi, e un tipico gonfiore al volto chiamato mixedema. Per quanto riguarda il feto, può portare a problemi nello sviluppo; ugualmente, nell’infanzia, porta alla riduzione dell’accrescimento e, se non corretto tempestivamente, al ritardo mentale.
IPERTIROIDISMO
L’ipertiroidismo è invece una produzione eccessiva di ormoni. È uno dei disturbi endocrini più frequenti e può manifestarsi a qualsiasi età, ma interessa soprattutto le donne in età fertile, a causa di una maggior predisposizione del sesso femminile alle malattie autoimmuni. Oltre a un sensibile aumento di volume della tiroide, i sintomi possono comprendere numerosi disturbi, tutti legati a un aumento dell’attività metabolica: perdita di peso, intolleranza al calore, alterazioni della cute e dei capelli, insonnia, aumento delle contrazioni cardiache, stanchezza e nervosismo.
NODULI TIROIDEI
Cosa sono
I noduli tiroidei sono ingrossamenti ben circoscritti e delimitati di parti, anche molto piccole, della tiroide. Rappresentano una realtà clinica sempre più frequente, soprattutto tra le donne. Alla base di ciò, c’è senz’altro l’accresciuta sensibilità diagnostica dell’ecografia: oggi infatti è possibile reperire noduli di pochi millimetri, che anni fa sarebbero stati scoperti molto più tardi.
Sintomi
Nella maggior parte dei casi i sintomi sono tardivi. Ci si accorge di un fastidio al collo solo quando il nodulo raggiunge dimensioni importanti, mentre spessissimo la scoperta di un nodulo tiroideo è “casuale”, avvenendo nel corso di altri esami diagnostici (ad esempio doppler dei vasi epiaortici o TAC del torace).
Talvolta invece il paziente può avvertire una sintomatologia molto vaga, fastidio o peso sul collo, difficoltà a inghiottire, dolore alla gola. Altre volte può comparire irritabilità, debolezza, nervosismo, difficoltà nella concentrazione e nell’esercizio.
Fattori di rischio e diagnosi tempestiva
E’ di fondamentale importanza individuare i fattori di rischio che espongono a una maggiore probabilità di sviluppare una tireopatia. Primo su tutti, la familiarità. La presenza di un parente con storia clinica di noduli, tiroidite o anche di un semplice distiroidismo costituisce già un segnale di allerta. L’esposizione a radiazioni ionizzanti è un altro motivo importante per andare a cercare una tireopatia in un paziente asintomatico. La carenza iodica, sebbene più rara al giorno d’oggi, deve essere sempre sospettata nei casi di endemia gozzigena, ovvero di alta incidenza di noduli tiroidei in una popolazione. Tale rischio è maggiore nelle zone lontane dal mare, o in quelle zone ove la supplementazione di iodio nelle acque non è adeguata.
Diagnosi
La diagnostica del nodulo tiroideo è semplicissima, e può essere gestita in prima linea anche dal medico di famiglia. Un accurato esame obiettivo del collo già permette in molti casi l’individuazione di noduli tiroidei superficiali, o di alterazioni importanti della consistenza o del volume della ghiandola. L’ecografia tiroidea costituisce un esame assolutamente scevro da rischi, e permette una visualizzazione perfetta della tiroide, considerata la sua posizione anatomica superficiale. L’approfondimento con l’esame color-doppler aggiunge delle informazioni preziosissime sullo stato funzionale della tiroide, sull’eventuale infiammazione e sulla sua irrorazione sanguigna. Questo semplice esame permette già una valutazione importante del paziente e della sua condizione tiroidea.
ALTRE PATOLOGIE
Esistono anche altre malattie tiroidee che per la loro minore incidenza, sono meno conosciute delle precedenti. Tra queste c’è la “tiroidite di Hashimoto”, una malattia autoimmune che colpisce dal 5 al 15 per cento della popolazione femminile e dall’1 al 5 per cento della popolazione maschile, aumentando di frequenza, in particolare nelle donne, col progredire dell’età. Un’altra forma di malattia al femminile è la tiroidite post-partum. Si presenta nel 5-9 per cento delle donne subito dopo