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Tosinvest Sanità e San Raffaele Cassino organizzano tre giornate di congresso internazionale per migliorare il governo clinico

23 Gennaio 2006

Quali sono le chiavi di lettura delle gravi cerebrolesioni acquisite, viste dal neurologo, dal neurofisiopatologo, dal fisiatra e dagli altri specialisti che affrontano il problemi? Per discuterne, e per promuovere un approccio orientato alla collaborazione interdisciplinare, Tosinvest Sanità e il San Raffaele Cassino organizzano dal 25 al 28 settembre 2006 un importante congresso internazionale dal titolo “Le gravi cerebrolesioni acquisite. La diagnosi, gli aspetti clinici e le risorse della moderna medicina riabilitativa”.
All’evento, cui è stato conferito il patrocinio dalle più importanti istituzioni nazionali ed associazioni scientifiche del settore (vedi elenco qui sotto), parteciperanno i più competenti luminari della materia.
“Siamo dell’avviso” spiegano il professor Alberto Freddi Direttore del Dipartimento di Neuroscienze del San Raffaele Cassino e il dottor Antonio Vallone, direttore generale Tosinvest Sanità Sanità, “che si debbano possedere – pur nel rispetto dei reciproci ruoli – tutte le coordinate delle diverse specialità, evitando in tal modo un agire guidato da interventi frammentari. Di qui l’esigenza – prima di tutto culturale e poi  metodologica – di raccogliere, in questa occasione di incontro scientifico, l’assieme delle conoscenze settoriali per farle confluire in un bagaglio più complessivo di necessarie informazioni per il medico che si accosta al paziente con grave cerebrolesione acquisita”.
Il Congresso, dopo aver analizzato aspetti diagnostici e clinici, intende riservare parte importante del suo programma alle risorse riabilitative da porre in campo. Risorse che, pur essendo di vitale importanza per la futura qualità della vita del paziente, sono sovente sottovalutate se  non del tutto misconosciute. “Il fatto è”, aggiunge il professor Freddi, “che le strutture sanitarie di eccellenza, in grado di offrire congrua assistenza al paziente con severe menomazioni disabilitanti, sono sino ad oggi troppo poche e le conseguenze di questa carenza sull’efficacia del trattamento sono sin troppo note, senza contare il danno ed il disagio che si riverbera sui caregivers”. “Per questo” conclude Vallone, “come Tosinvest Sanità abbiamo  dato vita ad un’occasione di incontro scientifico ove esperti da tutto il mondo avranno l’opportunità di consegnarci il bagaglio delle proprie esperienze, favorendo la maturazione di quel processo di aggiornamento per migliorare il governo clinico del paziente e dei sui bisogni.