La tossina botulinica, meglio conosciuta
come “botulino”, è nota soprattuttocome sostanza utilizzata per ridurre le rughe.
In realtà, le più avanzate tecniche di riabilitazione dei disturbi del movimento
e del dolore utilizzano proprio questa tossina per ottenere significativi risultati terapeutici.
Se ne parlerà il
21 giugno durante un Hospital Meeting, organizzato dall’Unità per la Diagnosi e la Terapia del Dolore
dell’IRCCS San Raffaele Pisana diretta dal
prof. Piero Barbanti, e finalizzata a informare e formare il personale, medico e non, della struttura attraverso relazioni teoriche, sessioni video e dimostrazioni pratiche.
Abbiamo approfondito il tema con il Prof. Barbanti che spiega: “La tossina botulinica è un potentissimo veleno che usato in microdosi ha il potere di bloccare il muscolo. In bambini con disturbi del movimento dovuti a cerebropatie congenite o perinatali essa è utilissima a ridurre la spasticità”.
Come agisce? “Iniettata in profondità nel muscolo essa riesce a “sbloccare” il movimento liberando il muscolo e riducendo anche il dolore”.
E per quanto riguarda le cefalee? “Nei dolori cronici come le cefalee
la tossina ha due effetti. Da una parte sblocca i muscoli contratti che causano il mal di testa, dall’altra dà sollievo al dolore inibendo le terminazioni nervose dalle quali parte la percezione del dolore”.
Quanto tempo dura l’effetto? “La terapia va ripetuta ogni tre mesi e proprio per questo si tratta di un metodo non intrusivo, utilizzabile per ogni fascia di età e anche per soggetti con mal di testa cronico sui quali i farmaci convenzionali hanno pesanti controindicazioni”.
Dopo un’introduzione del Direttore Scientifico prof.
Massimo Fini dell’IRCCS, il meeting ospiterà gli interventi di altri specialisti della struttura: lo stesso Barbanti e il prof. Giorgio Albertini,
responsabile Dipartimento
per lo Sviluppo Infantile.
Le conclusioni sono affidate al prof. Salvatore Giaquinto,
Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche Motorie e Sensoriali.
