• Notizie

Un concerto rock al San Raffaele Sulmona: quando si unisce un’ottima terapia ad una serata diversa per pazienti e dipendenti

26 Luglio 2007


Una serata diversa per i pazienti del San Raffaele Sulmona. Pochi giorni fa la Direzione ha organizzato un concerto rock, a cui hanno partecipato tutti, sia i pazienti delle due unità operative, Neuromotoria e Unità spinale, che i dipendenti e i visitatori. Dalle 21 alle 22 gli ospiti sono stati allietati dalla band “Christine Plays Viola”, che ha eseguito il suo repertorio rock. Anche un operatore della struttura si è esibito insieme al gruppo. “Sono stati i pazienti stessi a chiedergli di suonare”,  spiega il Dott. Giorgio Felzani, Direttore Sanitario del San Raffaele Sulmona. “Questo dimostra  quanta empatia ed affetto ci sia tra i dipendenti e le persone che curiamo”,  continua. Questa iniziativa è stata preparata nei minimi dettagli già dal primo pomeriggio, quando il giardino è stato addobbato per l’occasione. L’iniziativa ha riscosso un enorme successo, al punto che molti pazienti hanno chiesto di organizzare di nuovo eventi come questo. La Direzione sta infatti pensando di proporre un karaoke. “Questa serata ha assunto un particolare significato per i nostri malati – prosegue il Dott. Felzani – perché ha dato loro la sensazione di riassaporare quella libertà e quella vita di relazione che vivevano prima dell’evento traumatico o dell’incidente che li ha portati qui”. Il San Raffaele Sulmona si occupa, tra l’altro, di riabilitare persone che hanno subito lesioni midollari sia di natura traumatica che conseguenti a malattie. Dunque spesso il personale si deve scontrare con la sofferenza dei degenti e la loro difficoltà di accettare la nuova condizione di bisogno e di dipendenza dagli altri.
Riabilitare per noi significa innanzi tutto instaurare un rapporto di fiducia con i nostri interlocutori – conclude il Direttore Sanitario –  perché solo in questo caso possiamo far accettare loro la terapia. Momenti come il concerto rock servono per cementare questo legame e motivare la persona al recupero”.