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Una lettera per dire grazie a medici e operatori sanitari dei Reparti Hospice e Lungodegenza del San Raffaele Velletri

10 Maggio 2007

Sono il figlio di Lucia Monaldi, che avete avuto in cura per l’ultimo periodo della sua vita, infatti mia madre è spirata tra le mie braccia la notte del 12 aprile. Avete avuto in cura è l’espressione giusta per descrivere l’esperienza di umanità della quale la mia famiglia è stata beneficiaria.

E’ quanto meno doveroso ricordare tutti quelli che nell’ultima fase si sono prodigati per noi. Per timore di scordare qualcuno preferirei evitare di nominarli, ma devo assolutamente ringraziare la Dott.ssa Gargano, cui abbiamo fatto capo nelle ultime settimane, la Dott.ssa Ruggi, la Dott.ssa Pietropaolo, la Dott.ssa Provitali, la Caposala Chiominto, anche se desidero che tutti: medici, infermieri, ausiliari e personale paramedico, sappiano che hanno fatto un dono inestimabile semplicemente facendo il loro onesto lavoro. Ma vorrei anche spendere due parole su quale ambiente sano mia madre ha trovato al San Raffaele Velletri. Nel Reparto Hospice, in primis, dove pulizia, silenzio, ordine e rispetto sono le dimensioni nelle quali degenti, familiari e personale si incontrano in un’armonia dove anche la malattia grave non ha la possibilità di abbrutire e la sofferenza viene lenita con la dolcezza. Va però anche detto che mia madre è morta a casa per suo desiderio, espresso quando era già ricoverata presso il Reparto Lungodegenza Postacutie. Gli uffici della Dott.ssa Ruggi e la Sua disponibilità hanno permesso che mia madre usufruisse dello schema di Hospice Domiciliare. La tempestività, la professionalità e la discrezione di Michela e Mara, infermiere incaricate di questo schema, hanno fatto il resto. La possibilità di averla avuta, alla fine, tra noi figli è stata un’esperienza che ci segnerà per sempre: ci ha uniti, ci ha permesso di baciarla, toccarla con amore nel suo corpo che ormai stava esaurendosi. Grazie agli incontri nei quali, insieme ad uno psicologo, aiutate i familiari ad elaborare il lutto, non mi priverò di tornare da voi per quest’ultimo regalo. La parola gratitudine è quella più appropriata per esprimere quello che il mio cuore e quello dei miei fratelli e di mia sorella sentono per tutto quello che avete fatto e state facendo per noi. Nella mia vita ho avuto occasione di visitare e lavorare in Paesi stranieri che hanno strutture sanitarie all’avanguardia e sono orgoglioso di dire che il San Raffaele di Velletri non ha nulla da invidiare a qualunque altro Centro di Cura. Sono soltanto parole, ma parole di chi, soffrendo insieme quotidianamente, ha avuto la fortuna di vedere tra le tante nuvole uno squarcio di sole… Grazie a nome mio e dei miei fratelli Nicola, Lorenzo e Antonello e di mia sorella Letizia.
Roberto Lombardi