News > Una lettera per gli operatori del San Raffaele Nomentana: “Mi avete seguito e dimostrato solidarietà, grazie”
Mi rivolgo a tutti i fisioterapisti sempre molto efficienti, a tutti i medici e in particolare alla Dott.ssa Maltese e alla Dott.ssa Traversa, che mi hanno seguito e consigliato scrupolosamente. A tutto il resto del personale che mi ha dimostrato grande solidarietà e si è fatto carico dei nostri problemi e delle nostre difficoltà e ci ha aiutato sempre con cortesia e col sorriso sulle labbra. A tutti voi va il mio ringraziamento per quello che mi avete dato, e vi assicuro che è stato tanto.
Ho trascorso al San Raffaele Nomentana diversi mesi e, senza entrare nei dettagli, ho avuto momenti anche difficili dal punto di vista personale, per problemi di famiglia, di lavoro e naturalmente di salute. Proprio per questo il mio ringraziamento è più sentito, perché mi avete sostenuto e aiutato ad essere più serena. In questa struttura dotata di personale molto qualificato, anche se non mi aspettavo certo miracoli, data la mia patologia, ho trovato benefici. Si è attenuata quella morsa che quotidianamente mi stringe e mi impedisce di muovermi liberamente e ora mi sento più leggera, ma il giovamento più importante l’ho avuto dalla terapia di gruppo. Mi voglio soffermare su questo punto e mi rivolgo soprattutto a chi gestisce le attività rieducative permettendomi di dire, anche raccogliendo le dichiarazioni di tutti gli altri del gruppo, che è un metodo eccezionale e per questo dovrebbe essere maggiormente considerato e potenziato.
E’ un sistema terapeutico che può fare ‘miracoli’, nel senso che gli esercizi di riabilitazione specifici per le nostre problematiche fatti in gruppo diventano molto più efficaci, perché stimolano l’impegno, l’emulazione, la solidarietà l’aggregazione e ci danno una grande carica e un enorme incitamento, che nel nostro caso contano moltissimo. Ho visto amici con gravi difficoltà motorie riacquistare in breve tempo maggiore sicurezza ed autonomia, un notevole miglioramento nel linguaggio e nella comunicazione e ritrovare anche il sorriso.
Ora è giunto il momento di salutarvi con la speranza che sia un arrivederci e scusatemi se ho scritto quasi un romanzo, ma ci tenevo a manifestare tutta la mia riconoscenza e la mia stima nella maniera più completa.
Concludo permettendomi di ringraziarvi anche in ricordo di Oliviero, una persona esemplare, che aveva grande considerazione di tutti voi e che qui ha trascorso gli ultimi mesi della sua vita con grande serenità.
Grazie!!!
Maria Zarroli