News > Una ricerca giovane ma con obiettivi chiari
Una ricerca molto giovane, così si può definire l’attività di studio e ricerca svolta presso il San Raffaele Sulmona. “Sicuramente c’è ancora molto lavoro da fare – ci conferma Giuseppe Rosano, responsabile scientifico del San Raffaele Sulmona – ma vorrei sottolineare che abbiamo già le idee chiare su qual è l’obiettivo principale delle nostre ricerche: permettere alle persone affette da mielolesioni di migliorare la qualità di vita e reinserirsi nella società.”
Grazie alla presenza di un’unità operativa di tipo spinale, cioè altamente specializzata nel recupero di pazienti con traumi spinali, il San Raffaele Sulmona ha a disposizione la casistica necessaria per condurre delle buone ricerche. “Questa struttura è una delle poche in Italia specializzate in riabilitazione di persone affette da lesioni spinali, ovvero con paralisi degli arti inferiori o di tutti e quattro gli arti – continua il dott. Rosano -. Presso di noi sono ricoverati costantemente circa 45 pazienti con lesioni spinali a cui dobbiamo aggiungere un numero anche maggiore di persone seguite in day hospital.”
Meccanismi correlati alla perdita di massa muscolare e alla possibilità di intervento per prevenirli e capacità di recupero della funzione dei neuroni danneggiati: questi i due principali filoni di ricerca seguiti dal team del dott. Rosano presso il San Raffaele Sulmona. “Lo studio dei meccanismi legati alla perdita di massa muscolare poggia su protocolli di tipo riabilitativo, stimolatorio e di ottimizzazione del metabolismo – ci spiega Rosano -. I muscoli tendono a consumare più acidi grassi che zuccheri, tranne quando lo sforzo richiede molta energia. Se riusciamo a modificare questo tipo di metabolismo, possiamo limitare l’insorgere dell’atrofia muscolare. Tutto questo viene fatto anche utilizzando diverse tecnologie che, producendo vibrazioni ad alta frequenza, riescono a stimolare i muscoli. Lo facciamo, ad esempio, per il trattamento di alcuni tipi di spasticità.”
A Sulmona la ricerca si occupa anche di come migliorare l’assistenza di tipo psicologico e sociale: in questa direzione vanno, ad esempio, alcuni studi sulla personalità del paziente spinale. “Tra i progetti a cui stiamo lavorando mi preme segnalare un programma di ricerca, sviluppato in collaborazione con l’Università dell’Aquila, che mira al recupero della capacità riproduttiva dei pazienti maschi. La percentuale di giovani colpiti da lesioni traumatiche è molto elevata – conclude il dott. Rosano – per cui è fondamentale riuscire a restituire loro la possibilità di diventare padri”.