Centro Tecno-Algos

Il dolore cronico è la malattia più diffusa fra la popolazione italiana. Secondo i dati del Ministero della Salute ne soffrono più di 13 milioni di nostri connazionali e di essi 4 milioni non riescono ad avere le cure di cui avrebbero bisogno per alleviare la loro sofferenza quotidiana.

Secondo la definizione fornita dall’International Association for the Study of Pain (IASP), il dolore rappresenta “un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale”.

Nel marzo 2010 è stata emanata la Legge 38 per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, ancora oggi inapplicata in alcune realtà regionali.

Il trattamento

La terapia del dolore ha lo scopo di riconoscere, valutare e trattare nel modo più consono il dolore di tipo cronico. L’obiettivo è, quindi, quello di controllare lo stimolo algico, spesso refrattario, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Per contrastare il dolore, diverse sono le classi di farmaci che possono essere impiegate per il trattamento.

La tipologia di farmaco da impiegarsi può variare a seconda dell’origine, della natura e dell’intensità dello stimolo doloroso che s’intende trattare. Tuttavia, è doveroso precisare che nella terapia del dolore è altresì possibile ricorrere anche a trattamenti non farmacologici come le terapie fisiche, fisioterapeutiche e psicologiche.

Il dolore cronico, bersaglio della terapia antalgica, persiste nel tempo, è fortemente debilitante ed è in grado di provocare danni non solo fisici, ma anche psicologici, sociali ed economici, ai pazienti che ne sono afflitti.

A volte il paziente avverte delle sensazioni disestesiche provenienti dalle parti del corpo situate sotto il livello della lesione che sono caratterizzate da un dolore persistente che si manifesta con differenti tipologie di dolore . Il quadro doloroso è spesso associato a parestesie sia esterocettive sia propriocettive che implementano lo stato di sofferenza della persona e comportano la necessita di attuare dei trattamenti specifici. Un quadro complesso che ha una genesi midollare ove il danno ha creato una disconnessione  della fisiologica via di trasmissione delle sensazioni termotattili e dolorifiche periferiche con una centralizzazione disnocicettiva che amplifica la percezione dolorosa complicata da sprout periferici: nella specifica condizione patologica della  mielolesione si possono riconoscere diversi tipi di dolore quali sovralesionali, perilesionali, sottolesionali e viscerali. Uno stato di  dolore cronico che si manifesta con differenti quadri clinici anche in virtù di fattori bio-psico-sociali non perfettamente conosciuti su cui si innescano spesso patologie dolorose a genesi differenti con una patogenesi in atto di differente natura quali ad esempio neuropatie discogeniche o quadri di osteopatia degenerativa che complicano la diagnosi differenziale ma che è sempre necessario attuare per evitare che si generalizzi ogni patologia dolorosa quale secondaria alla lesione nervosa in atto.

Il trattamento

La terapia del dolore ha lo scopo di riconoscere, valutare e trattare nel modo più consono il dolore di tipo cronico. L’obiettivo è, quindi, quello di controllare lo stimolo algico, spesso refrattario, al fine di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Per contrastare il dolore, diverse sono le classi di farmaci che possono essere impiegate per il trattamento.

La tipologia di farmaco da impiegarsi può variare a seconda dell’origine, della natura e dell’intensità dello stimolo doloroso che s’intende trattare. Tuttavia, è doveroso precisare che nella terapia del dolore è altresì possibile ricorrere anche a trattamenti non farmacologici come le terapie fisiche, fisioterapeutiche e psicologiche.

Il dolore cronico, bersaglio della terapia antalgica, persiste nel tempo, è fortemente debilitante ed è in grado di provocare danni non solo fisici, ma anche psicologici, sociali ed economici, ai pazienti che ne sono afflitti.

A volte il paziente avverte delle sensazioni disestesiche provenienti dalle parti del corpo situate sotto il livello della lesione che sono caratterizzate da un dolore persistente che si manifesta con differenti tipologie di dolore . Il quadro doloroso è spesso associato a parestesie sia esterocettive sia propriocettive che implementano lo stato di sofferenza della persona e comportano la necessita di attuare dei trattamenti specifici. Un quadro complesso che ha una genesi midollare ove il danno ha creato una disconnessione  della fisiologica via di trasmissione delle sensazioni termotattili e dolorifiche periferiche con una centralizzazione disnocicettiva che amplifica la percezione dolorosa complicata da sprout periferici: nella specifica condizione patologica della  mielolesione si possono riconoscere diversi tipi di dolore quali sovralesionali, perilesionali, sottolesionali e viscerali. Uno stato di  dolore cronico che si manifesta con differenti quadri clinici anche in virtù di fattori bio-psico-sociali non perfettamente conosciuti su cui si innescano spesso patologie dolorose a genesi differenti con una patogenesi in atto di differente natura quali ad esempio neuropatie discogeniche o quadri di osteopatia degenerativa che complicano la diagnosi differenziale ma che è sempre necessario attuare per evitare che si generalizzi ogni patologia dolorosa quale secondaria alla lesione nervosa in atto.

Il protocollo della Casa di Cura San Raffaele Sulmona

Ad inizio 2021 la Casa di Cura San Raffaele Sulmona, nell’ambito dello studio dei bisogni dei pazienti, ha realizzato un’indagine sulle sintomatologie negative che si manifestavano nei pazienti che non avevano usufruito del periodico percorso di follow-up in Unità Spinale. In questa occasione è stato realizzato un questionario nel quale si chiedeva a 106 pazienti di riferire circa alcune caratteristiche cliniche come spasticità, funzionalità di intestino e vescica, ansia e depressione, dolore e sua sede, valutato mediante scala NRS. Tra i dati emersi dall’intervista in presenza o telefonica, dei pazienti che hanno risposto dal questionario, si è evidenziata l’elevata percentuale di presenza di sintomatologia dolorosa, presente nell’ 86% degli intervistati partecipanti.

Sulla base di questi elementi di conoscenza e sul comune intento di fornire un’adeguata assistenza specialistica sulla sintomatologia dolorosa, nel mese di Giugno 2021, la Fondazione ISAL e la Casa di Cura San Raffaele Sulmona hanno perfezionato un accordo tramite la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa di Collaborazione Assistenziale – Scientifica – Formativa che ha quale obiettivo primario quello di sviluppare un’ “Area Dolore“ specialistica definita Centro Tecno-Algos all’interno della struttura sanitaria sulmonese, dedicata in particolare allo studio e cura del dolore complesso secondario a lesioni del sistema nervoso di tipo neuro-disfunzionale. Il protocollo ne ha definito il Coordinamento scientifico e clinico nonché implementata la mission nell’ambito della ricerca nel settore bio-tecnologico e in quello clinico.

Dopo l’attivazione di questo protocollo le Parti hanno costituito all’interno del Centro TecnoAlgos uno staff multidisciplinare che ha avviato una formazione specialistica algologica sia con formazione sul campo, specie nell’utilizzo delle apparecchiature in dotazione, sia mediante il supporto della Scuola di formazione ISAL.

Al fine di garantire una gestione clinica appropriata ed efficace del dolore nelle patologie complesse lo staff  TecnoAlgos ha sviluppato nuovi modelli di valutazione specialistica dei quadri dolorosi  e l’attivazione di un setting specifico di trattamenti farmacologici e strumentali per le persone ricoverate con dolore. Dopo una prima fase di sorveglianza e analisi dello stato di prevalenza del dolore presente nei pazienti ricoverati nell’Unità Spinale e nell’Unità di Neuromotoria e dei trattamenti in atto, si è proceduto ad una rivisitazione dei modelli di gestione del dolore con la realizzazione di una specifica cartella clinica TecnoAlgos ove sono descritte le caratteristiche cliniche dei quadri dolorosi in atto e sono prescritte le strategie terapeutiche che saranno attuate sia di natura strumentale che farmacologiche. La cartella è inserita nella documentazione di ogni utente ricoverato affetto da patologie dolorose.

È stato poi strutturato un protocollo per l’identificazione e discussione dei casi clinici, cosi da condividerne i trattamenti e la valutazione con tutti gli operatori dell’Unità Spinale e, parallelamente, si è attivato un percorso di formazione e sensibilizzazione sulla gestione del dolore dedicato  al personale infermieristico e tecnico che opera sui pazienti affetti da mielolesione.

A conclusione di questa fase, il modello di lavoro e gli strumenti sperimentati saranno presentati alla comunità scientifica che opera nel settore delle patologie mielolesive  per ottenerne una  validazione a livello Nazionale.

Il protocollo della Casa di Cura San Raffaele Sulmona

Ad inizio 2021 la Casa di Cura San Raffaele Sulmona, nell’ambito dello studio dei bisogni dei pazienti, ha realizzato un’indagine sulle sintomatologie negative che si manifestavano nei pazienti che non avevano usufruito del periodico percorso di follow-up in Unità Spinale. In questa occasione è stato realizzato un questionario nel quale si chiedeva a 106 pazienti di riferire circa alcune caratteristiche cliniche come spasticità, funzionalità di intestino e vescica, ansia e depressione, dolore e sua sede, valutato mediante scala NRS. Tra i dati emersi dall’intervista in presenza o telefonica, dei pazienti che hanno risposto dal questionario, si è evidenziata l’elevata percentuale di presenza di sintomatologia dolorosa, presente nell’ 86% degli intervistati partecipanti.

Sulla base di questi elementi di conoscenza e sul comune intento di fornire un’adeguata assistenza specialistica sulla sintomatologia dolorosa, nel mese di Giugno 2021, la Fondazione ISAL e la Casa di Cura San Raffaele Sulmona hanno perfezionato un accordo tramite la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa di Collaborazione Assistenziale – Scientifica – Formativa che ha quale obiettivo primario quello di sviluppare un’ “Area Dolore“ specialistica definita Centro Tecno-Algos all’interno della struttura sanitaria sulmonese, dedicata in particolare allo studio e cura del dolore complesso secondario a lesioni del sistema nervoso di tipo neuro-disfunzionale. Il protocollo ne ha definito il Coordinamento scientifico e clinico nonché implementata la mission nell’ambito della ricerca nel settore bio-tecnologico e in quello clinico.

Dopo l’attivazione di questo protocollo le Parti hanno costituito all’interno del Centro TecnoAlgos uno staff multidisciplinare che ha avviato una formazione specialistica algologica sia con formazione sul campo, specie nell’utilizzo delle apparecchiature in dotazione, sia mediante il supporto della Scuola di formazione ISAL.

Al fine di garantire una gestione clinica appropriata ed efficace del dolore nelle patologie complesse lo staff  TecnoAlgos ha sviluppato nuovi modelli di valutazione specialistica dei quadri dolorosi  e l’attivazione di un setting specifico di trattamenti farmacologici e strumentali per le persone ricoverate con dolore. Dopo una prima fase di sorveglianza e analisi dello stato di prevalenza del dolore presente nei pazienti ricoverati nell’Unità Spinale e nell’Unità di Neuromotoria e dei trattamenti in atto, si è proceduto ad una rivisitazione dei modelli di gestione del dolore con la realizzazione di una specifica cartella clinica TecnoAlgos ove sono descritte le caratteristiche cliniche dei quadri dolorosi in atto e sono prescritte le strategie terapeutiche che saranno attuate sia di natura strumentale che farmacologiche. La cartella è inserita nella documentazione di ogni utente ricoverato affetto da patologie dolorose.

È stato poi strutturato un protocollo per l’identificazione e discussione dei casi clinici, cosi da condividerne i trattamenti e la valutazione con tutti gli operatori dell’Unità Spinale e, parallelamente, si è attivato un percorso di formazione e sensibilizzazione sulla gestione del dolore dedicato  al personale infermieristico e tecnico che opera sui pazienti affetti da mielolesione.

A conclusione di questa fase, il modello di lavoro e gli strumenti sperimentati saranno presentati alla comunità scientifica che opera nel settore delle patologie mielolesive  per ottenerne una  validazione a livello Nazionale.

L'equipe

Attualmente l’equipe dedicata al Centro Tecno-Algos è composta dal Dr. William Raffaeli, anestesista – algologo e presidente della Fondazione ISAL, dal Dr. Giovanni Morone, fisiatra, ricercatore presso l’Università dell’Aquila e medico afferente al reparto Neuromotorio del San Raffaele Sulmona, dalla Dott.ssa Maria Pia D’Eramo, medico afferente al reparto Spinale del San Raffaele Sulmona e dal Dr. Luca Greco, psicoterapeuta presso il San Raffaele Sulmona; da considerare inoltre la supervisione del Dr. Giorgio Felzani, fisiatra, Primario dell’Unità Spinale del San Raffaele Sulmona, e la collaborazione del Dr. Michael Tenti, psicologo e ricercatore presso la Fondazione ISAL per il supporto alla ricerca clinica in ambito psicologico.

L'equipe

Attualmente l’equipe dedicata al Centro Tecno-Algos è composta dal Dr. William Raffaeli, anestesista – algologo e presidente della Fondazione ISAL, dal Dr. Giovanni Morone, fisiatra, ricercatore presso l’Università dell’Aquila e medico afferente al reparto Neuromotorio del San Raffaele Sulmona, dalla Dott.ssa Maria Pia D’Eramo, medico afferente al reparto Spinale del San Raffaele Sulmona e dal Dr. Luca Greco, psicoterapeuta presso il San Raffaele Sulmona; da considerare inoltre la supervisione del Dr. Giorgio Felzani, fisiatra, Primario dell’Unità Spinale del San Raffaele Sulmona, e la collaborazione del Dr. Michael Tenti, psicologo e ricercatore presso la Fondazione ISAL per il supporto alla ricerca clinica in ambito psicologico.

L'offerta riabilitativa della struttura

Dal 1 Maggio 2022 al 31 Maggio 2023 sono stati presi in carico n.79 pazienti, 50 dei quali hanno manifestato sintomatologia algica di tipo sottolesionale, riferibile a lesione del midollo spinale sia di tipo traumatico sia di origine medica, corrispondenti al 63,2% dei pazienti ricoverati.

Allo scopo di ottimizzare l’organizzazione nella gestione dei pazienti in fase di pre-ricovero, è stato avviato un protocollo per cui i soggetti eleggibili vengono contattati telefonicamente per effettuare valutazioni preventive prima dell’ingresso in struttura, al fine di avere un quadro significativo della sintomatologia dolorosa già al momento del ricovero.

L’offerta riabilitativa della Casa di cura San Raffaele Sulmona prevede pertanto la presenza di diversi percorsi che possono essere attivati sia singolarmente che simultaneamente:

  1. Dopo l’accesso in reparto il paziente viene avviato ad una prima fase di accurata valutazione sulla presenza di sintomatologia dolorosa e delle specifiche caratteristiche manifestate con la compilazione della cartella dolore “Tecno – Algos” e valutazione psicologica.

    I pazienti con dolore complesso che non hanno beneficio con i trattamenti farmacologici sono reclutati e sottoposti a trattamenti con la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). Mensilmente i soggetti in trattamento sono sottoposti ad una valutazione clinica multidisciplinare, con una  discussione di tutti i casi ed eventuale rimodulazione della terapia farmacologica ed esecuzione ove necessario di trattamenti specifici.

    In tal senso sono stati selezionati farmaci da inserire nel prontuario farmaceutico interno al fine di implementare l’offerta di terapia di precisione.

  2. In seguito alla suddetta valutazione e all’eventuale modifica della terapia farmacologica, si procede ad attivare il protocollo riabilitativo condiviso con il gruppo di lavoro “Tecno-Algos” che prevede, oltre a terapie fisiche convenzionali, l’utilizzo di strumentazioni messe a disposizione dalla struttura.
  3. I pazienti, durante tutta la durata del percorso, sono seguiti anche dal punto di vista psicologico sotto forma di percorsi di supporto, percorsi di psicoterapia, pratiche di rilassamento e tramite l’utilizzo di tecniche come l’EMDR ed il Training Autogeno per la gestione del dolore.
  4. Ai soggetti scarsamente responsivi alle terapie riabilitative, farmacologiche e strumentali viene applicata la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). La TMS è una tecnica non invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale effettuata posizionando dei potenti magneti in prossimità della cute. Con questa tecnica è possibile stimolare e studiare il funzionamento dei circuiti e delle connessioni neuronali del cervello, provocando un’alterazione dell’attività elettrica piuttosto ridotta e transitoria e per lo più limitata ai tessuti più esterni. Il trattamento stimola magneticamente le strutture e le reti cerebrali legate al dolore neuropatico. La TMS può essere utilizzata per modulare l’eccitabilità corticale ed inibire la percezione dolorosa nel cervello apportando miglioramenti significativi alla qualità di vita del paziente.

    Tale terapia è attuata ai pazienti affetti da un dolore a carattere neuropatico centrale afferenti nell’ambito della Unità Spinale e reparto Neuromotoria. Si è caratterizzato un protocollo di utilizzo sia in merito alla sede da stimolare sia dei parametri da utilizzare nella stessa. Il ciclo è composto da trenta sedute di trattamenti a frequenza quotidiana, con monitoraggi settimanali.

    La TMS è resa possibile grazie all’utilizzo di uno Stimolatore Magnetico modello Magstim  Rapid2; unitamente alla tecnologia per la stimolazione viene utilizzato anche un Sistema di Neuro navigazione ottica Softaxic, che consente di individuare con maggior accuratezza le aree dell’encefalo da sottoporre a trattamento.
    Il 90% dei pazienti trattati ha risposto positivamente sulla riduzione del dolore.  Anche qui il processo è costantemente monitorato tramite la compilazione di una scheda aggiornata ad ogni singola seduta.

  5. Un’altra attività di fondamentale importanza per il centro è quella riservata alla ricerca sperimentale; come primo atto, nel Maggio 2022 è stata avviata una ricerca, sottoposta ed autorizzata dal Comitato Etico della ASL1, sull’utilizzo di un prodotto nutriceutico (NACVAN), nei soggetti con dolore da lesione spinale che erano risultati intolleranti o poco rispondenti ai farmaci appartenenti alla categoria degli anticonvulsivanti quali il Pregabalyn che è il farmaco di prima scelta nel dolore neuropatico centrale. Dal Maggio del 2022 al Maggio del 2023 sono stati individuati, selezionati e valutati n.30 pazienti afferenti all’Unità Spinale della Casa di Cura San Raffaele Sulmona. I dati ottenuti mediante l’analisi delle scale validate hanno evidenziato un miglioramento significativo nel controllo del dolore e quindi una sua possibile utilità per i soggetti che non hanno possibilità di un uso a dosi appropriate dei farmaci anticonvulsivanti. In merito alla attività clinica di ricerca inerente l’integratore NACVAN, il 16 settembre u.s., è stato pubblicato, sulla rivista scientifica Healthcare, l’articolo “A Nutritional Supplement as Adjuvant of Gabapentinoids for Adults with Neuropathic Pain following Spinal Cord Injury and Stroke: Preliminary Results”. L’insieme delle attività cliniche e di ricerca, effettuate dal gruppo di lavoro “Tecno-Algos”, stanno producendo nell’attività assistenziale una maggior attenzione alle componenti del dolore nei pazienti che afferiscono alla Casa di Cura San Raffaele Sulmona.

 

Le ricerche che si stanno elaborando da parte del gruppo “Tecno-Algos” sono rivolte all’identificazione di quali siano i target anatomici su cui concentrare il trattamento TMS, target che possano garantire uno standard di appropriatezza terapeutica nel suo uso clinico. Si è costituito nel mese di Luglio 2023 un gruppo di ricerca per la predisposizione di un protocollo scientifico finalizzato alla partecipazione ai prossimi bandi di ricerca europei e nazionali. Il progetto di ricerca è dedicato allo sviluppo di nuovi modelli di cura mediante l’utilizzo di tecnologia virtuale. E’ stato definito uno specifico modello di Realtà Virtuale, ideato proprio dal gruppo “Tecno-Algos”, che richiederà la creazione di strumenti nuovi non presenti in letteratura. Il gruppo di ricerca sulla Realtà Virtuale è costituito dai componenti del Centro Tecno – Algos a cui si è aggiunta la competenza specialistica dell’Ing. Francesco Infarinato e del suo gruppo di lavoro dell’ingegneria clinica afferente all’IRCCS San Raffaele di Roma, segnale della continua collaborazione tra la casa di Cura San Raffaele Sulmona ed i laboratori di ricerca dello stesso IRCCS.

 

L'offerta riabilitativa della struttura

Dal 1 Maggio 2022 al 31 Maggio 2023 sono stati presi in carico n.79 pazienti, 50 dei quali hanno manifestato sintomatologia algica di tipo sottolesionale, riferibile a lesione del midollo spinale sia di tipo traumatico sia di origine medica, corrispondenti al 63,2% dei pazienti ricoverati.

Allo scopo di ottimizzare l’organizzazione nella gestione dei pazienti in fase di pre-ricovero, è stato avviato un protocollo per cui i soggetti eleggibili vengono contattati telefonicamente per effettuare valutazioni preventive prima dell’ingresso in struttura, al fine di avere un quadro significativo della sintomatologia dolorosa già al momento del ricovero.

L’offerta riabilitativa della Casa di cura San Raffaele Sulmona prevede pertanto la presenza di diversi percorsi che possono essere attivati sia singolarmente che simultaneamente:

  1. Dopo l’accesso in reparto il paziente viene avviato ad una prima fase di accurata valutazione sulla presenza di sintomatologia dolorosa e delle specifiche caratteristiche manifestate con la compilazione della cartella dolore “Tecno – Algos” e valutazione psicologica.

    I pazienti con dolore complesso che non hanno beneficio con i trattamenti farmacologici sono reclutati e sottoposti a trattamenti con la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). Mensilmente i soggetti in trattamento sono sottoposti ad una valutazione clinica multidisciplinare, con una  discussione di tutti i casi ed eventuale rimodulazione della terapia farmacologica ed esecuzione ove necessario di trattamenti specifici.

    In tal senso sono stati selezionati farmaci da inserire nel prontuario farmaceutico interno al fine di implementare l’offerta di terapia di precisione.

  2. In seguito alla suddetta valutazione e all’eventuale modifica della terapia farmacologica, si procede ad attivare il protocollo riabilitativo condiviso con il gruppo di lavoro “Tecno-Algos” che prevede, oltre a terapie fisiche convenzionali, l’utilizzo di strumentazioni messe a disposizione dalla struttura.
  3. I pazienti, durante tutta la durata del percorso, sono seguiti anche dal punto di vista psicologico sotto forma di percorsi di supporto, percorsi di psicoterapia, pratiche di rilassamento e tramite l’utilizzo di tecniche come l’EMDR ed il Training Autogeno per la gestione del dolore.
  4. Ai soggetti scarsamente responsivi alle terapie riabilitative, farmacologiche e strumentali viene applicata la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). La TMS è una tecnica non invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale effettuata posizionando dei potenti magneti in prossimità della cute. Con questa tecnica è possibile stimolare e studiare il funzionamento dei circuiti e delle connessioni neuronali del cervello, provocando un’alterazione dell’attività elettrica piuttosto ridotta e transitoria e per lo più limitata ai tessuti più esterni. Il trattamento stimola magneticamente le strutture e le reti cerebrali legate al dolore neuropatico. La TMS può essere utilizzata per modulare l’eccitabilità corticale ed inibire la percezione dolorosa nel cervello apportando miglioramenti significativi alla qualità di vita del paziente.

    Tale terapia è attuata ai pazienti affetti da un dolore a carattere neuropatico centrale afferenti nell’ambito della Unità Spinale e reparto Neuromotoria. Si è caratterizzato un protocollo di utilizzo sia in merito alla sede da stimolare sia dei parametri da utilizzare nella stessa. Il ciclo è composto da trenta sedute di trattamenti a frequenza quotidiana, con monitoraggi settimanali.

    La TMS è resa possibile grazie all’utilizzo di uno Stimolatore Magnetico modello Magstim  Rapid2; unitamente alla tecnologia per la stimolazione viene utilizzato anche un Sistema di Neuro navigazione ottica Softaxic, che consente di individuare con maggior accuratezza le aree dell’encefalo da sottoporre a trattamento.
    Il 90% dei pazienti trattati ha risposto positivamente sulla riduzione del dolore.  Anche qui il processo è costantemente monitorato tramite la compilazione di una scheda aggiornata ad ogni singola seduta.

  5. Un’altra attività di fondamentale importanza per il centro è quella riservata alla ricerca sperimentale; come primo atto, nel Maggio 2022 è stata avviata una ricerca, sottoposta ed autorizzata dal Comitato Etico della ASL1, sull’utilizzo di un prodotto nutriceutico (NACVAN), nei soggetti con dolore da lesione spinale che erano risultati intolleranti o poco rispondenti ai farmaci appartenenti alla categoria degli anticonvulsivanti quali il Pregabalyn che è il farmaco di prima scelta nel dolore neuropatico centrale. Dal Maggio del 2022 al Maggio del 2023 sono stati individuati, selezionati e valutati n.30 pazienti afferenti all’Unità Spinale della Casa di Cura San Raffaele Sulmona. I dati ottenuti mediante l’analisi delle scale validate hanno evidenziato un miglioramento significativo nel controllo del dolore e quindi una sua possibile utilità per i soggetti che non hanno possibilità di un uso a dosi appropriate dei farmaci anticonvulsivanti. In merito alla attività clinica di ricerca inerente l’integratore NACVAN, il 16 settembre u.s., è stato pubblicato, sulla rivista scientifica Healthcare, l’articolo “A Nutritional Supplement as Adjuvant of Gabapentinoids for Adults with Neuropathic Pain following Spinal Cord Injury and Stroke: Preliminary Results”. L’insieme delle attività cliniche e di ricerca, effettuate dal gruppo di lavoro “Tecno-Algos”, stanno producendo nell’attività assistenziale una maggior attenzione alle componenti del dolore nei pazienti che afferiscono alla Casa di Cura San Raffaele Sulmona.

 

Le ricerche che si stanno elaborando da parte del gruppo “Tecno-Algos” sono rivolte all’identificazione di quali siano i target anatomici su cui concentrare il trattamento TMS, target che possano garantire uno standard di appropriatezza terapeutica nel suo uso clinico. Si è costituito nel mese di Luglio 2023 un gruppo di ricerca per la predisposizione di un protocollo scientifico finalizzato alla partecipazione ai prossimi bandi di ricerca europei e nazionali. Il progetto di ricerca è dedicato allo sviluppo di nuovi modelli di cura mediante l’utilizzo di tecnologia virtuale. E’ stato definito uno specifico modello di Realtà Virtuale, ideato proprio dal gruppo “Tecno-Algos”, che richiederà la creazione di strumenti nuovi non presenti in letteratura. Il gruppo di ricerca sulla Realtà Virtuale è costituito dai componenti del Centro Tecno – Algos a cui si è aggiunta la competenza specialistica dell’Ing. Francesco Infarinato e del suo gruppo di lavoro dell’ingegneria clinica afferente all’IRCCS San Raffaele di Roma, segnale della continua collaborazione tra la casa di Cura San Raffaele Sulmona ed i laboratori di ricerca dello stesso IRCCS.

 

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