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Disabilità e inclusione: studenti Erasmus in visita al centro di riabilitazione equestre San Raffaele di Viterbo

8 Marzo 2024

Sport e inclusione è il connubio che crea la magia di cui brilla il San Raffaele di Viterbo, la struttura che ha fatto della riabilitazione equestre il suo cavallo di battaglia. Lo hanno toccato con mano anche gli studenti Erasmus dell’Istituto Tecnico Economico “Paolo Savi” in visita, ieri, presso la struttura. L’iniziativa scolastica che si inserisce nell’ambito del progetto “Alterity, Resilience, Involvement and Inclusion” prevede lo scambio culturale con diversi istituti europei, coinvolgendo anche studenti con disabilità.

Come riporta anche il Corriere di Viterbo, gli studenti in visita al centro equestre accompagnati dai loro docenti hanno esplorato i metodi, gli approcci e gli ambienti, iniziando dalle stalle. Hanno potuto vedere da vicino come i cavalli vengono curati e come questo lavoro sia improntato sulla condivisione e la fiducia reciproca tra operatori e pazienti.

“Il nostro obiettivo è fornire il miglior percorso terapeutico possibile per i nostri pazienti”, ha spiegato il direttore sanitario del San Raffaele di Viterbo, Piergiorgio Guidorzi. “Questa visita è solo una delle molte attività che svolgiamo per favorire l’inclusione. Siamo lieti di aprire le nostre porte a progetti come questo e di mostrare il nostro lavoro agli studenti.” Gli studenti hanno assistito al famoso Carosello, uno spettacolo equestre eseguito da sedici allievi, disabili e non, diventato simbolo del Centro di Riabilitazione Equestre di Strada Filante. Per gli studenti Erasmus, questa visita è stata l’ultimo tassello di un progetto che si concluderà nel fine settimana.

“Il nostro obiettivo era far entrare gli studenti in contatto con le buone pratiche e le esperienze europee, cercando di promuovere modalità diverse di inclusione”, ha spiegato la professoressa Manuela Gaetani, coordinatrice del progetto insieme alle colleghe Patrizia Tanzini, Cinzia Bucciolotti e alla dirigente Paolo Bugiotti. “Grazie alla collaborazione con istituti di Romania, Francia, Slovenia e Spagna, siamo riusciti a migliorare gli studenti sotto molti aspetti, inclusa la capacità di affrontare altre lingue.”