L’impatto sociale della malattia di Parkinson, che si stima colpire l’1% della popolazione sopra i 65 anni, e con una sempre maggiore rilevanza nelle fasce di età più basse (30-60), porta ad una continua ricerca sia nell’accrescere le conoscenze fisiopatologiche della malattia, sia nel perfezionare l’approccio terapeutico, farmacologico e riabilitativo, nell’ottica di un miglioramento della qualità della vita di questi pazienti.
Il gruppo di ricerca porta avanti progetti relativi all’area diagnostica, clinico-farmacologica, psicologica e riabilitativa sia nella malattia di Parkinson che nei parkinsonismi atipici