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Papa Francesco: le condizioni di salute del Pontefice analizzate dal Prof. Pasqua dell’IRCCS San Raffaele

25 Marzo 2024
franco pasqua irccs san raffaele

È chiaro che la salute di Papa Francesco sia motivo di preoccupazione per milioni di credenti in tutto il mondo. Il suo apparire stanco e addirittura la rinuncia alla lettura dell’omelia durante la celebrazione della Domenica delle Palme, trasmessa in televisione ieri, ha destato molta preoccupazione. Per comprendere meglio questa situazione e analizzare le implicazioni sulla salute del Pontefice, abbiamo intervistato il Prof. Franco Pasqua, responsabile dell’U.O. di Riabilitazione Respiratoria dell’IRCCS San Raffaele.

Professore quali sono le patologie respiratorie che affliggono il Papa?

«Lo scorso anno ebbe una polmonite e fu ricoverato al Gemelli tanto che all’uscita rinunciò alla via Crucis consigliato dai medici perché sottoporlo a sbalzi termici non era l’ideale. Poi ha avuto una bronchite che gli fatto rinunciare anche alla Cop28 di Dubai. Successivamente è stato colpito da una forma influenzale insidiosa che lo ha portato di nuovo in ospedale per accertamenti e per sottoporsi ad una tac ai polmoni».

Con questi precedenti come definirebbe un suo paziente?

«Un paziente con bronchite cronica con frequenti episodi di riacutizzazione che possono andare dalla banale influenza alla polmonite. In questo ultimo anno il Santo Padre ha avuto tutte e tre le cose ed è stato trattato più volte con antibiotici».

Nel lontano 1957 gli è stato sottoposto anche a un’operazione dove gli è stato asportato una parte del polmone…

«Sì, ha avuto una exeresi polmonare, che è un intervento di asportazione di una parte del polmone probabilmente conseguenza di un’infezione da tubercolosi».

E questo potrebbe influire sul suo apparato respiratorio?

«Non conosco esattamente cosa sia successo in passato ma oggi è un paziente di 87 anni che ha un sistema immunitario fragile particolarmente recettivo a virus e germi. Come capita del resto a molte persone anziane diventate bronchitiche croniche».

Riguardo la protezione, Lei cosa consiglia?

«Dovrebbe evitare sbalzi termici, fare i vaccini che immagino avrà già fatto. Ma il Santo Padre, per motivi diciamo professionali, ha molti contatti con altre persone che possono trasmettergli virus che su di lui possono fare danni».

Quindi, dovrebbe mettersi in quarantena?

«No ma il Covid ci ha insegnato che una mascherina è buona norma indossarla quando si è di fronte a persona debilitata o particolarmente sensibile ai germi. E noi la raccomandiamo anche a tutte le persone anziane che finiscono in ospedale per problemi respiratori: la mascherina è un presidio importante per proteggersi da altri soggetti che magari covano influenze o malattie da raffreddamento».

Dovrebbe indossarla anche quando incontra i capi di Stato?

«Magari non negli incontri ufficiali, ma dietro le quinte il suo entourage potrebbe indossarla per abbassare il rischio di infezioni. Purtroppo il Papa è molto esposto alle infezioni».

Un’altra polmonite cosa comporterebbe?

«Normalmente le riacutizzazioni della bronchite cronica sono predittori di sopravvivenza. In sostanza se si moltiplicano anche a distanza ravvicinata fanno aumentare il rischio per una persona fragile, molto anziana con precedenti importanti a livello polmonare».