Il robot SCRIPT: una mano contro l’ictus
Arriva dall’équipe dei ricercatori dell’
IRCCS San Raffaele di Roma una mano contro l’
ictus.
Non si tratta di un’allegoria: è infatti partita già da qualche settimana la sperimentazione a domicilio di
SCRIPT, il guanto robotico per la tele-riabilitazione del polso e della mano dei pazienti reduci da ictus, che in Italia ogni anno sono oltre 200mila. In collaborazione con Alice Onlus, il San Raffaele ha provveduto a istallare il sistema di riabilitazione robotica al domicilio di tre dei dieci pazienti selezionati in Italia per la sperimentazione clinica. «Il robot
SCRIPT» spiega il ricercatore
Patrizio Sale, responsabile clinico della sperimentazione, «è nato
dalla collaborazione di un Consorzio europeo, di cui il San Raffaele è uno dei tre partner clinici. La sua peculiarità è quella di essere un sistema indossabile sia per la mano destra che per la mano sinistra, da inviare a casa del paziente per fargli seguire un training di riabilitazione della mano e dell’arto superiore. Ogni giorno l’équipe medica che gestisce il programma riabilitativo si collega a internet e vede online e offline i risultati, le performance e i problemi che il paziente incontra nel trattamento».
La riabilitazione non è un gioco, ma a volte…
Una delle novità più interessanti è il connubio tra
trattamento riabilitativo e
gioco. «È stato infatti dimostrato negli ultimi anni che il trattamento riabilitativo», precisa Sale, «deve essere finalizzato. Far fare un movimento singolo al paziente vuol dire fare riabilitazione, ma non in modo da conseguire un guadagno funzionale tale da permettere il ritorno alla vita di tutti i giorni. Si è visto che utilizzando videogiochi, anche una classica Wii, i pazienti mostrano, una volta tornati a casa, dei risultati migliori».
La palestra tecnologica: il robot Erigo
Ma SCRIPT, del resto, è solo l’ultimo arrivato in casa San Raffaele per quanto concerne il campo della robotica. La cosiddetta “
palestra tecnologica” dell’Istituto è attrezzata infatti con tutta una serie di strumentazioni complesse, veri e propri gioielli della riabilitazione. Tra queste, la prima ad essere acquisita si chiama
Erigo, sistema che in maniera automatica porta le persone progressivamente in posizione verticale, mobilizzando contemporaneamente gli arti inferiori e realizzando un movimento simile a quello del cammino.
Il sistema Mit Manus
Un altro sistema, acquisito già 3 anni fa, chiamato
Mit Manus, consente alla persona di poter essere aiutata completamente dalla macchina nel compiere i movimenti secondo esercizi preimpostati. Oppure, nel caso in cui il paziente sia in grado di fare da sé alcuni movimenti, la macchina interviene solo quando il movimento non è sufficiente per far ultimare l’esercizio.
G-EO: l’ultimo arrivato per la riabilitazione del cammino
L’ultimo arrivato, in termini di tecnologia complessa sempre di tipo robotico, è un sistema per la riabilitazione del cammino per pazienti con lesione del
sistema nervoso centrale. Questo robot si chiama
G-EO, un sistema molto semplice che determina, attraverso un meccanismo di ortesi, una presa ai piedi che guida il movimento riproducendo quello compiuto dalla caviglia dell’essere umano. Per rendere ancora più stimolante questo tipo di esercizi, è possibile “immergere” la persona in un ambiente virtuale reale di cammino, contestualizzandolo ad esempio in città o in campagna.
Obiettivo Amadeo: completare l’iter educativo dell’arto superiore
«L’obiettivo dell’IRCCS San Raffaele, già istituto di ricerca all’avanguardia, è concludere alcune ricerche con il G-EO, che potrebbero essere le prime pubblicate nel mondo», spiega
Marco Franceschini, capo del Dipartimento di Scienze neurologiche motorie e sensoriali dell’IRCCS San Raffaele Pisana. «Abbiamo già in programma un lavoro in corso di pubblicazione fatto col Prof. Stocchi per le persone con Parkinson e l’acquisizione di un nuovo robot,
Amadeo, che lavora specificamente sulla mano per completare l’iter educativo dell’arto superiore dalla spalla sino alla mano».